DIDATTICA

LLL

Offerta formativa

 

PTOF - ipertesto.pdf

In questa sezione sono presenti le informazioni riguardanti l'Offerta formativa dell'Istituto.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) dell’Istituto Comprensivo di Asola nasce per configurare la scuola come istituzione formativa avente identità pedagogica e didattica specifica in relazione ai vari momenti dello sviluppo dell'alunno.

Il PTOF è, in riferimento alla normativa che disciplina l’autonomia delle istituzioni scolastiche, 

-       l'insieme delle scelte culturali, organizzative ed operative che caratterizzano un’istituzione scolastica;

-       la dichiarazione di ciò che la scuola intende fare, con particolare attenzione al perché e al come intende farlo

in considerazione

-      delle emergenze educative del nostro tempo;

-      delle esigenze formative delle famiglie;

-      dei vincoli: normativi, strutturali, contestuali;

-      delle risorse: umane, materiali e finanziarie; 

al fine di offrire un servizio qualitativamente efficiente ed efficace.

Nell'elaborare il Piano Triennale dell'Offerta Formativa, gli insegnanti hanno tenuto conto della cultura pedagogica e didattica dell’Istituto, delle migliori pratiche sperimentate nel corso della storia professionale del Collegio dei Docenti; hanno considerato inoltre, alla luce dei percorsi di formazione compiuti, alcuni contributi della riflessione pedagogico-didattica più recente ed accreditata per promuovere la circolarità virtuosa e ricorsiva di teoria ed azione.

Le scelte che il PTOF intende illustrare ed argomentare sono state elaborate dalla scuola in dialogo con le famiglie ed il territorio; esse presuppongono la collaborazione fattiva di tutte le realtà educative per potersi tradurre in esperienze realmente significative per i bambini e perché si instauri quel clima di "benessere" scolastico indispensabile affinché il processo di apprendimento si qualifichi come risorsa per la crescita personale e della comunità umana di cui ciascuno deve sentirsi parte attiva e responsabile.

 

Facciamo in modo che la nostra epoca venga ricordata per il risvegliarsi di un nuovo rispetto per la vita, per la tenacia nel raggiungere la sostenibilità, per un rinnovato impegno nella lotta per la giustizia e la pace e per la gioiosa celebrazione della vita. 

La Carta della Terra, Un nuovo inizio

 

I progetti delle classi

dal PTOF d'Istituto, 3. Le sclete curricolari e didattiche

Servizi e ambiti di progetto stabilmente coltivati e proposti

Il nostro Istituto, attraverso i piani di studio e le proposte progettuali, intende promuovere lo sviluppo dell’identità personale, dell’autonomia e delle competenze per la vita. Il Collegio dei Docenti ha individuato, nel tempo, sei dimensioni trasversali a campi d’esperienza, discipline e insegnamento dell'Educazione Civica: in tutti i nostri progetti  ciascuna di esse è presente, con intensità variabile in relazione alle finalità e alle caratteristiche delle proposte.

schema progetti

 

Accoglienza

Attraverso iniziative specifiche, diversificate in base agli ordini e ai gradi di scuola (SERVIZIO ACCOGLIENZA), ed attraverso tutte le azioni della didattica quotidiana il nostro Istituto mira a formare negli alunni:

-     il rispetto della persona, perché unica, irripetibile, portatrice di valori, anche nella sua diversità, nella comunità in cui interagisce, e dell’ambiente di lavoro e di studio;

-     la chiarezza di regole di comportamento da attuarsi da parte di tutti i soggetti della comunità scolastica;

-     l’autorevolezza della figura dell’insegnante-educatore;

-     la coerenza di atteggiamenti e comportamenti;

-     la valorizzazione del positivo, in particolare nei momenti della valutazione.

 

Sostenibilità e salute

Nel nostro contesto scolastico la costruzione di una cultura della sostenibilità e della salute avviene attraverso iniziative specifiche, volte a:

  • promuovere l’ecoliteracy, l’alfabetizzazione ecologica necessaria per prendersi cura della Terra, casa comune di tutti i viventi;
  • migliorare e/o proteggere il benessere fisico e relazionale di tutti i soggetti della scuola.

Il nostro Istituto ha scelto di qualificarsi come Scuola che promuove sostenibilità e salute ispirandosi a provvedimenti internazionali (Carta della Terra, Agenda 2030) e aderendo alla Rete delle Scuole che Promuovono Salute, affinché benessere, cooperazione, rispetto per il Pianeta diventino reale “esperienza” nella vita delle comunità scolastiche sui piani relazionale e didattico, organizzativo e della ricerca. L’educazione alla cittadinanza sostenibile viene così a costituire l’orizzonte di senso dell’offerta formativa nel suo complesso.

Nella scuola, luogo di apprendimento e di sviluppo di competenze, si possono individuare fattori determinanti di educazione sostenibile riconducibili a quattro aspetti:

  • formativo: didattica, contenuti, metodologie, sistemi di valutazione;
  • sociale: relazioni interne, relazioni esterne, regole, conflitti;
  • fisico: ubicazione, aule, spazi, aree verdi;
  • organizzativo: servizi disponibili come mensa, trasporti e loro qualità.

La nostra scuola educa alla sostenibilità in quanto ambiente caratterizzato da

  • benessere e convivialità;
  • ascolto, dialogo e comprensione;
  • coinvolgimento e partecipazione attiva;
  • valorizzazione delle risorse individuali e di contesto.

Educare alla cittadinanza sostenibile nella scuola, infatti, significa operare affinché gli studenti possano acquisire non solo saperi e abilità strumentali, ma anche sviluppare le competenze di vita (life skills) indispensabili per gestire le informazioni, per comunicare e interagire efficacemente, per effettuare scelte consapevoli e per costruire un proprio personale progetto di vita.

Così concepita, l’educazione sostenibile nella scuola ha:

  • come riferimento, non solo gli individui, i gruppi e gli ambienti di vita in quanto tali, ma la struttura relazionale del soggetto nel suo ambiente;
  • come obiettivi, la partecipazione, la prevenzione della devianza e dell’emarginazione, lo sviluppo del potenziale e la consapevolezza dei bisogni reali;
  • come metodo, la programmazione di interventi complessivi, sinergici e verificabili.

Il nostro Istituto, per educare alla sostenibilità,

1.      adotta un approccio globale articolato in quattro ambiti di intervento strategici:

  • SVILUPPARE LE COMPETENZE INDIVIDUALI
  • QUALIFICARE L’AMBIENTE SOCIALE
  • MIGLIORARE L’AMBIENTE STRUTTURALE E ORGANIZZATIVO
  • RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE COMUNITARIA verso obiettivi condivisi

2.  organizza percorsi e iniziative nelle tre direzioni tematiche dell’Educazione Civica, ritenute prioritarie e al tempo stesso strategiche dal punto di vista dell’emergenza educativa:

  • CITTADINANZA PLANETARIA (principi e valori, diritti e doveri, legalità, intercultura)
  • CITTADINANZA DIGITALE (internet, risorse tecnologiche digitali, regole d’uso)
  • CITTADINANZA SOSTENIBILE (stili di vita sani e corretti: alimentazione, corpo e movimento, dipendenze; Carta della Terra; Agenda 2030)

L’operatività in ciascuno degli ambiti è progettata e pianificata da gruppi di lavoro composti da docenti, con interventi all’occorrenza di amici critici/consulenti esperti. L’Istituto sta sperimentando il coinvolgimento di bambini e ragazzi.

 

Continuità e orientamento

L’Istituto pone particolare attenzione al diritto dell’alunno alla continuità della propria storia formativa, proposta nelle seguenti modalità: 

  • continuità curricolare, relativa allo sviluppo dei saperi acquisiti nel ciclo precedente;
  • continuità metodologica, relativa all’applicazione e all’approfondimento di metodi di lavoro e di indagine; 
  • continuità valutativa, relativa all’applicazione di criteri graduali e uniformi, coerenti tra i differenti ordini di scuola, per realizzare un vero “ponte” tra i profili in uscita e i prerequisiti di ingresso.

Il progetto continuità e orientamento, per ciò che concerne i docenti, intende promuovere e favorire esperienze di interazione didattica che seguano principi e modalità di continuità e verticalizzazione. Per quanto riguarda gli alunni, invece, il progetto intende rispondere alla necessità di essere accompagnati e seguiti nel percorso scolastico, evitando, così, fratture tra i vari ordini di scuola. Il progetto continuità, dunque, nasce per comunicare e diffondere l’integrazione, la socializzazione e l’orientamento dell’alunno, e prevede momenti di confronto e progettazione condivisi.

Per la messa a punto del progetto, in collaborazione stretta con il servizio pubblico della neuropsichiatria infantile, principale riferimento in tema di disagio rilevato a scuola, nel nostro Istituto opera una Commissione composta da insegnanti e da personale educativo con particolari competenze e un interesse specifico relativo ai problemi posti dalle “abilità differenti” e dalla promozione della capacità di compiere scelte in modo autonomo. Tale gruppo, supportato da uno psicologo esterno, predispone e organizza ogni anno:

 attività di raccordo tra ordini di scuola rivolte agli allievi delle annualità ponte e alle loro famiglie;

    iniziative di formazione psicopedagogica rivolte agli insegnanti;

    indicazioni bibliografiche e selezione di materiali, consulenze individuali o per gruppi sulle strategie educative e didattiche più opportune in rapporto ai problemi segnalati da colleghi o dalle famiglie;

    consulenze ai genitori;

    interventi di osservazione alla Scuola dell’Infanzia e Primaria e screening nelle prime classi della Scuola Primaria per l’individuazione tempestiva di situazioni di disagio o di difficoltà di apprendimento;

 supporto nella definizione dei progetti volti a promuovere la continuità educativa e la conoscenza di sé e dei propri talenti.

 

Personalizzazione e individualizzazione

Nel rispetto della normativa vigente e con una sensibilità operativa che ha preceduto le disposizioni più recenti, il nostro istituto pone attenzione alle diverse culture e abilità e si adopera con progetti specifici ed attraverso tutte le azioni della didattica quotidiana per:

-        accogliere ed integrare tutti gli alunni nella realtà scolastica;

-    valorizzare le persone appartenenti alle molteplici e diverse realtà socioculturali e quindi acquisire l’abitudine al dialogo e al confronto, superando i punti di vista egocentrici ed i giudizi sommari derivanti da stereotipi e pregiudizi;

-   interpretare e promuovere le differenze tra le persone come opportunità e risorsa per l’arricchimento di tutti ;

-      facilitare l’inserimento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) in tutti i contesti di apprendimento attraverso percorsi didattici flessibili, caratterizzati dall’impiego di strategie di differenziazione didattica e metodologica e finalizzati al supporto, recupero e potenziamento.

 

L’Istituto pone attenzione ai Bisogni Educativi Speciali (BES) di tutti e di ciascun allievo, assumendoli come dato di partenza della progettualità d’Istituto e del Piano Annuale per l’Inclusività (PAI). L’impegno a favore dell’integrazione alunni diversamente abili e la realizzazione di interventi mirati nell’area del disagio e dello svantaggio linguistico e socioculturale costituiscono, per la nostra scuola, una priorità. Al riguardo, si segnala che l’I.C. di Asola è la sede di riferimento del Centro Territoriale per l’Inclusione del distretto sociosanitario locale (CTI) e Scuola Leader dell’organizzazione Special Olympics ITALIA.

Oltre a valorizzare e a sostenere il ruolo e l’apporto degli insegnanti di sostegno, la scuola attiva un servizio di consulenza e orientamento tenuto da uno psicologo interno, fruibile dagli insegnanti e dai genitori in modo gratuito nell’ambito di uno specifico percorso progettuale. La scuola cura i rapporti con i Servizi Socio-Sanitari territoriali. Vengono predisposti Piani Educativi e Didattici Personalizzati in accordo con i Servizi del Territorio e con le Famiglie.

 

Apprendimento supportato dalle tecnologie

L’Istituto sta coltivando un interesse specifico relativo all’impiego didattico delle tecnologie, presenti in ogni plesso e ben integrate nel lavoro d’aula. Attualmente tutto il personale, docente e ATA, è impegnato in percorsi specifici di formazione e di ricerca-azione per lo sviluppo della competenza digitale. Si segnala l’adesione dell’Istituto:

  • al movimento delle Avanguardie Educative, promosso da INDIRE;
  • al Piano Nazionale Scuola Digitale, con particolare attenzione per le azioni relative a STEM e STEAM (approccio educativo che integra Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica);
  • alle Reti Territoriali volte a curare la formazione specifica dei docenti per lo sviluppo di un’expertise didattica sostenuta dalle tecnologie per l’apprendimento.

 

Interazione scuola – famiglia – territorio

L’Istituto punta a costruire con famiglie e realtà territoriali un Patto educativo volto a promuovere e a sostenere il successo formativo degli allievi e per raggiungere tale obiettivo, la nostra scuola si impegna

  1. sul breve periodo
  • -        ad instaurare con le famiglie una relazione positiva, basata sul reciproco rispetto;
  • -        ad ascoltare i genitori per cogliere bisogni, aspettative, richieste;
  • -        a promuovere la costruzione di rapporti di fiducia;
  • -        a sostenere il ruolo attivo del genitore nella comunità scolastica,
  1. sul lungo periodo
  • -        a promuovere l’appartenenza del genitore alla comunità scolastica;
  • -        a favorire una partecipazione costante e attiva agli incontri collettivi;
  • -        a costruire rapporti di collaborazione e corresponsabilità educativa interistituzionali.

L’Istituto, con la partecipazione degli enti territoriali (Comune, Biblioteca, Archivio, Museo, Associazioni Sportive, altre Associazioni e agenzie di volontariato), ha attivato inoltre progetti che situano e localizzano la progettazione curricolare al fine di favorire un’azione educativa concreta ed aperta alla realtà territoriale.  La relazione con il territorio si caratterizza in ordine ai seguenti principi:

  • interazione: collaborazione intenzionale con gli enti locali per rispondere in modo efficace, coerente, integrato ai bisogni del minore in crescita;
  • progettazione integrata: realizzazione di progetti concordati e sostenuti dai comuni del territorio;
  • corresponsabilità: condivisione interistituzionale di una progettualità educativa territoriale sostenibile, volta a formare cittadini attivi e responsabili.

Nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza sostenibile, attiva e responsabile, vanno ricercati il senso ed il significato della relazione tra Scuola e Territorio. L’Istituto, con il sostegno delle Amministrazioni comunali, dell’ATS Val Padana, delle associazioni sportive e delle realtà educative locali coltiva progetti specifici legati alla formazione civica ed alla sfera sociale, anche con aperture internazionali.

Come si valuta nel nostro Istituto? Criteri e strumenti

Verifica e valutazione degli apprendimenti e del processo educativo-didattico

dal PTOF d'Istituto, SCELTE CURRICOLARI e didattiche, in base alla normativa vigente

 

"La valutazione diventa formativa quando si concentra sul processo  e raccoglie un ventaglio di informazioni che, offerte all’alunno, contribuiscono a sviluppare in lui un processo di autovalutazione e di auto-orientamento.

  Orientare significa guidare l’alunno ad esplorare se stesso, a conoscersi nella sua interezza, a riconoscere le proprie capacità e i propri limiti, a conquistare la propria identità, a migliorarsi continuamente.

  Affinché questa azione di miglioramento possa essere intrapresa dall’alunno diventa indispensabile la funzione proattiva della valutazione, che è tale quando mette in moto gli aspetti motivazionali che sorreggono le azioni umane. La valutazione proattiva riconosce ed evidenzia i progressi, anche piccoli, compiuti dall’alunno nel suo cammino, gratifica i passi effettuati, cerca di far crescere in lui le “emozioni di riuscita” che rappresentano il presupposto per le azioni successive".

Linee Guida per la certificazione delle competenze
nel primo ciclo di istruzione allegate a nota Miur n. 312/2018

Dal Piano dell'Offerta Formativa d'Istituto

La valutazione del processo educativo-didattico, in base alla normativa recente (Decreto 62/2017, connesso alla Legge di Riforma 107/2015; Ordinanza n.172/2020), ha finalità formativa ed educativa:

  • ha per oggetto il processo formativo  e  i risultati  di  apprendimento  delle  alunne  e  degli  alunni,  delle studentesse  e  degli  studenti  delle  istituzioni  scolastiche  del sistema nazionale di istruzione e formazione;
  • concorre al miglioramento degli  apprendimenti  e  al successo formativo degli allievi;
  • documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze.

Per favorire i rapporti scuola-famiglia, le istituzioni scolastiche adottano modalità di comunicazione efficaci e trasparenti in merito alla valutazione del percorso scolastico delle alunne e degli alunni.

Attraverso il processo valutativo la scuola punta:

  • a far conoscere allo studente, in ogni momento, percorsi e posizioni raggiunte nell’ambito delle mete prefissate;
  • a consentire ai docenti la valutazione dell’efficacia delle strategie adottate, per adeguare struttura e metodi di insegnamento.

La verifica degli apprendimenti degli studenti si realizza attraverso prove scritte, orali, grafiche e pratiche, strutturate e non strutturate, diverse e ripetute nel tempo (in ingresso, in itinere, sommative) e deve tendere a rilevare ed apprezzare le competenze - conoscenze, abilità e atteggiamenti - sviluppate dagli allievi.

I risultati sono definiti in base a criteri noti agli studenti ed alle famiglie: ciascun insegnante, nel corso delle assemblee d'inizio anno e delle numerose occasioni d'interazione offerte dalla scuola, presenta agli studenti ed alle famiglie gli obiettivi della propria disciplina, il percorso didattico, i criteri ed i metodi di valutazione.

Criteri e metodi di valutazione sono decisi dal Collegio Docenti su proposta degli insegnanti.

Il numero delle prove è congruo e proporzionale al numero di ore settimanali, allo scopo di poter disporre di elementi di giudizio diversificati ed attendibili. SI RICORDA CHE I DOCENTI DISPONGONO DI EVIDENZE VALUTATIVE RACCOLTE CON 3 FONDAMENTALI MODALITA' DI RILEVAZIONE:

  • OSSERVARE;
  • PORRE DOMANDE;
  • ANALIZZARE PRODOTTI/ELABORATI/DOCUMENTI relativi ai percorsi formativi compiuti dagli allievi.

Per quanto possibile, i docenti non sovraccaricano gli studenti, evitando di far coincidere più prove di verifica scritto-grafiche nello stesso giorno.

La valutazione in sede di scrutinio viene fatta a partire dalla proposta dei singoli docenti, che tiene conto dei parametri sotto indicati:

  • raggiungimento degli obiettivi, verificati con un congruo numero di rilevazioni, in riferimento a conoscenze, abilità e atteggiamenti;
  • analisi approfondita degli atteggiamenti e dei comportamenti scolastici, osservati in merito a: progressione dei risultati dell’allievo/a nell’intero anno scolastico; capacità di organizzare il lavoro; impegno e continuità nello studio; partecipazione alle attività scolastiche; frequenza; rispetto delle regole e delle consegne;
  • analisi delle situazioni di origine extra - scolastica che possono aver influito sul processo di apprendimento (condizioni di salute, socio-familiari o altro);
  • condivisione e presa in carico dei percorsi di apprendimento personalizzati, sviluppati con gli alunni diversamente abili, DSA e stranieri neo-arrivati per una attenta e adeguata valutazione dei prerequisiti cognitivi e socio-affettivi, utili e spendibili alla programmazione didattica. 

L’Istituto ha predisposto, sulla base della normativa vigente e della riflessione a tema più recente e accreditata, un "Fascicolo della Valutazione" ed un estratto relativo ai criteri per l'attribuzione/elaborazione delle valutazioni.

Si riportano in allegato, per opportuna consultazione, gli strumenti elaborati dal Collegio dei Docenti per la gestione del processo valutativo.

Allegati

STRUMENTI VALUTAZIONE PRIMO CICLO.pdf

Fascicolo Valutazione Apprendimenti_4.pdf

Attività di Arricchimento dell'Offerta Formativa

Il Piano di Arricchimento dell’Offerta Formativa dell’IC di Asola prevede un’articolazione delle iniziative progettuali in quattro aree, di cui una con carattere di trasversalità:

 

PROGETTI di AREA ARTISTICO-ESPRESSIVA

COMPETENZE CHIAVE DI RIFERIMENTO:

Spirito di iniziativa e imprenditorialità

Consapevolezza ed espressione culturale

PROGETTI di AREA della RICERCA

COMPETENZE CHIAVE DI RIFERIMENTO:

Imparare ad imparare

Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

PROGETTI di AREA della COMUNICAZIONE

COMPETENZE CHIAVE DI RIFERIMENTO:

Competenza digitale

Comunicazione nella madrelingua

Comunicazione nelle lingue straniere 

Attività che incentivano creatività e fantasia per favorire la conoscenza e l’espressione di sé

Proposte caratterizzate da pratica e sperimentazione di metodi di ricerca e di lavoro

Attività volte allo sviluppo di competenze linguistico-comunicative multimediali

PROGETTI trasversali di Educazione alla Cittadinanza Sostenibile

COMPETENZA CHIAVE DI RIFERIMENTO:

Competenze sociali e civiche

Attività volte allo sviluppo di competenze sociali e civiche, centrate su AMBIENTE - SALUTE - INTERCULTURA, per apprendere a stare “con e per l’altro da sé”

Artigianato e aggiustaggio

Educazione all’immaginazione e alla creatività

Yoga

Educazione alla lettura

Educazione al suono e alla musica

Teatro

Danza

Educazione ambientale

Educazione scientifica, con particolare riferimento alle STEM

(l’acronimo deriva dall'inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, in italiano scienza, tecnologia, ingegneria e matematica)

Scacchi, problem solving e logica ponderata

Laboratori di potenziamento e recupero:

- ITALIANO

- MATEMATICA e SCIENZE

- INGLESE

Acquisizione, Elaborazione e Condivisione delle Informazioni: giornalismo digitale

Italstudio e Dialogo interculturale   

E-twinning, narrazione multimediale e cittadinanza planetaria

Cinema, videomaking ed Educazione alla lettura di pagine filmiche

Videopoesia

Giocosport e Centro Sportivo Scolastico

 

I progetti e i laboratori, realizzati tra scuola e territorio, nel passaggio dall’Infanzia alla Secondaria di primo grado vivono il progressivo spostamento dall’orario scolastico a quello extrascolastico (pomeridiano).

I nostri plessi, aperti sino a sera dal lunedì al venerdì (il sabato e la domenica funzionano le palestre), offrono al territorio un servizio continuativo e centrato sulle esigenze formative di bambini e ragazzi, configurandosi complessivamente come ambienti educativi di apprendimento sostenibile: per la vita.

 

Area artistico-espressiva: laboratorio "Coltivare nuovi sguardi"

Progetto d'Istituto - Educazione Civica. Prepararsi alla vita buona, con e per l'altro, dentro istituzioni giuste (P. Ricoeur)

Specifico formativo dell’insegnamento trasversale (qual è la finalità formativa?)

L’insegnamento trasversale dell’EDUCAZIONE CIVICA tende a promuovere lo sviluppo di competenze

  • pro-sociali 
  • civiche

essenziali per contribuire attivamente alla “vita buona con e per l’altro, all’interno di istituzioni giuste” (P. Ricoeur).

Tali competenze:

  • includono competenze personali, interpersonali e interculturali;
  • riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa;
  • attrezzano per partecipare appieno alla vita civile odierna dentro e fuori la scuola in quanto riferite alle emergenze socioculturali del nostro tempo.

 

Quali ABILITÀ DI BASE, connesse ad ATTEGGIAMENTI e COMPORTAMENTI, possiamo individuare collegialmente per l’insegnamento trasversale in questione? Cosa deve saper fare uno studente per essere considerato competente in EDUCAZIONE CIVICA?

  • PARTECIPARE - Ambito delle abilità sociali (manifestare empatia, comunicare costruttivamente, negoziare, esporre, dialogare)
  • IMPEGNARSI - Ambito delle abilità civiche (saper affrontare e risolvere problemi comuni)
  • PENSARE CRITICAMENTE - Ambito delle abilità metacognitive/riflessive (pensare con metodo, porre domande, formulare ipotesi, sviluppare argomenti, definire posizioni e sintesi)
  • AGIRE RESPONSABILMENTE – Ambito delle abilità civiche (mostrare comportamenti coerenti con i saperi dell’Educazione Civica)

 

DOMANDE ESSENZIALI

  • Gli altri: una risorsa o un problema? È più vero che “chi fa da sé fa per tre” oppure che “l’insieme fa la forza”?
  • Si può essere felici da soli?
  • La diversità tra le persone è un impiccio, un fastidio o un’opportunità, una ricchezza? Dobbiamo batterci per la difesa dell’uguaglianza tra le persone o per la difesa della loro diversità?
  • Posso dire chi sono senza avere di fronte l’altro da me?

NUCLEI TEMATICI

INFANZIA

PRIMARIA

SEC. DI PRIMO GRADO

TRIENNIO

QUINQUENNIO

TRIENNIO

Cittadinanza planetaria

  • Le parole dellacittadinanza planetaria e il loro significato

convivenza, libertà, giustizia, uguaglianza, diritti, responsabilità, legalità, solidarietà, pari opportunità, patrimonio artistico, protezione civile

  • Costituzione, Carte, Dichiarazioni nazionali e internazionali: struttura e contenuti (PRINCÌPI)
  • Eventi, tendenze, valori nella storia nazionale europea e mondiale

Cittadinanza sostenibile

  • Le parole della cittadinanza sostenibile e il loro significato

interdipendenza, rete/sistema; integrità ecologica; risparmio energetico; economia circolare; cooperazione; democrazia, non violenza e pace; sostenibilità

  • Stili di vita sani e corretti (alimentazione, corpo e movimento, dipendenze
  • Carta della Terra
  • Agenda 2030

Cittadinanza digitale

  • Nella città di Internet:
    • segni,
    • giochi,
    • strumenti.
  • Significati e regole d’uso.
  • Le parole della cittadinanza digitale e il loro significato

internet, società on line, social network, netiquette

  • Risorse tecnologiche e loro caratteristiche
  • Regole d’uso

Integrazioni al Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione (D.M. n. 254/2012) riferite all’insegnamento trasversale dell’Educazione Civica

 

L’alunno, al termine del primo ciclo,

  • comprende i concetti del prendersi cura di sé, della comunità, dell’ambiente;
  • è consapevole che i principi di solidarietà, uguaglianza e rispetto della diversità sono i pilastri che sorreggono la convivenza civile e favoriscono la costruzione di un futuro equo e sostenibile;
  • comprende il concetto di stato, regione, città metropolitana, comune e municipi e riconosce i sistemi e le organizzazioni che regolano i rapporti fra i cittadini e i principi di libertà sanciti dalla costituzione italiana e dalle carte internazionali, e in particolare conosce la dichiarazione universale dei diritti umani, i principi fondamentali della costituzione della repubblica italiana e gli elementi essenziali della forma di stato e di governo;
  • comprende la necessità di uno sviluppo equo e sostenibile, rispettoso dell’ecosistema, nonché di un utilizzo consapevole delle risorse ambientali;
  • promuove il rispetto verso gli altri, l’ambiente e la natura e sa riconoscere gli effetti del degrado e dell’incuria;
  • sa riconoscere le fonti energetiche e promuove un atteggiamento critico e razionale nel loro utilizzo e sa classificare i rifiuti, sviluppandone l’attività di riciclaggio;
  • è in grado di distinguere i diversi device e di utilizzarli correttamente, di rispettare i comportamenti nella rete e navigare in modo sicuro;
  • è in grado di comprendere il concetto di dato e di individuare le informazioni corrette o errate, anche nel confronto con altre fonti;
  • sa distinguere l’identità digitale da un’identità reale e sa applicare le regole sulla privacy tutelando sé stesso e il bene collettivo;
  • prende piena consapevolezza dell’identità digitale come valore individuale e collettivo da preservare;
  • è in grado di argomentare attraverso diversi sistemi di comunicazione;
  • è consapevole dei rischi della rete e come riuscire a individuarli.

Allegati 

Progetti sostenuti da Fondazione Cariverona

L'IC di Asola partecipa ai bandi pubblicati da Fondazione Cariverona in tema di EDUCAZIONE SOSTENIBILE.

Fondazione Cariverona è un ente privato senza fine di lucro.

Dal 1991, è impegnata nell’attivazione, sostegno e promozione di progetti di utilità sociale rivolti a giovani e categorie fragili, arte e cultura, cura dell’ambiente e valorizzazione del territorio attraverso la pubblicazione di specifici Bandi per l’accesso ai fondi stanziati.

Le azioni attivate dalla Fondazione fanno riferimento a tre obiettivi strategici:

Il nostro Istituto segue da tempo la Fondazione. I due importanti Bandi cui di recente abbiamo partecipato come capofila di rete, ottenendo i finanziamenti, sono: 

  • BANDO "CANTIERE NUOVA DIDATTICA" (obiettivo 3)

TITOLO DEL PROGETTO presentato dall'Istituto:

"Innovare la didattica per costruire comunità. Percorsi laboratoriali tra Scuola e Territorio verso lo sviluppo di competenze per la vita"

triennio 2019-'22 + biennio 2022-'25

Settore di intervento: Educazione, istruzione e formazione

  • BANDO FORMAT - FORMazione AmbienTe 2022

TITOLO DEL PROGETTO presentato dall'Istituto:

"Io sono il Fiume, il Fiume è me. La cura del Chiese per una nuova consapevolezza territoriale" - biennio 2022-'24

Settore di intervento: Protezione e Qualità Ambientale

Io sono il fiume

I PON per la nostra scuola

Che cos'è il PON?

Il Programma Operativo Nazionale (PON) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intitolato “Per la Scuola - competenze e ambienti per l’apprendimento”, contiene le priorità strategiche del settore istruzione. Punta a creare un sistema d'istruzione e di formazione di elevata qualità, efficace ed equo offrendo alle scuole l’opportunità di accedere a risorse comunitarie aggiuntive rispetto a quelle già stabilite dalla “Buona Scuola”.

È articolato in 4 assi ciascuno con i propri obiettivi specifici:

  • “L’Asse 1 - Istruzione” punta a investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente.
  • “L’Asse 2 - Infrastrutture per l’istruzione” mira a potenziare le infrastrutture scolastiche e le dotazioni tecnologiche.
  • “L’Asse 3 - Capacità istituzionale e amministrativa” riguarda il rafforzamento della capacità istituzionale e la promozione di un’Amministrazione Pubblica efficiente (E-Government, Open data e Trasparenza, Sistema Nazionale di Valutazione, Formazione Dirigenti e Funzionari).
  • “L’Asse 4 - Assistenza tecnica" è finalizzato a migliorare l’attuazione del Programma attraverso il rafforzamento della capacità di gestione dei Fondi (Servizi di supporto all’attuazione, Valutazione del programma, Disseminazione, Pubblicità e informazione).
Per approfondire

Triennio 2022-'25

I pon selezionati e vinti dal nostro istituto

Asse I - Istruzione

L’Asse 1 – Istruzione punta a migliorare la qualità del sistema di istruzione e a favorire l’innnalzamento e l’adeguamento delle competenze, promuovendo una maggiore partecipazione ai percorsi formativi e ai processi di apprendimento permanente.

Il PON "Apprendimento e socialità" - che abbiamo vinto anche lo scorso anno - intende ampliare e sostenere l’offerta formativa per gli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023 con azioni specifiche volte a migliorare le competenze di base e a ridurre il divario digitale, nonché a promuovere iniziative per gli apprendimenti, l’aggregazione, la socialità, l’accoglienza e la vita di gruppo delle studentesse e degli studenti e degli adulti.

Per approfondire

Il PON Supporti didattici è finalizzato a consentire alle istituzioni scolastiche di acquistare supporti, libri e kit didattici anche da concedere in comodato d’uso a studentesse e studenti in difficoltà garantendo pari opportunità e diritto allo studio.

Le istituzioni scolastiche possono individuare studentesse e studenti in difficoltà cui assegnare libri di testo e altri sussidi didattici acquistati grazie alle risorse messe a disposizione dal presente avviso fra quelli che non godono di analoghe forme di sostegno e le cui famiglie possano documentare situazioni di disagio economico anche a causa degli effetti connessi alla diffusione del COVID-19.

Per approfondire

Asse II - Infrastrutture per l'istruzione

L’Asse 2 – Infrastrutture per l’istruzione ha come obiettivo quello di promuovere e sostenere l’istruzione, la qualificazione professionale e la formazione permanente con azioni finalizzate ad aumentare attraverso attraverso la riqualificazione delle infrastrutture e il potenziamento delle dotazioni tecnologiche e degli ambienti di apprendimento, garantendo spazi architettonici adeguati agli approcci innovativi della didattica.

Il PON "Ambienti digitali per l'Infanzia"  è finalizzato alla realizzazione di ambienti didattici innovativi per le scuole statali dell’infanzia. Gli interventi sono volti all’adeguamento degli ambienti di apprendimento delle scuole dell’infanzia statali per poter garantire lo sviluppo delle abilità cognitive, emotive e relazionali dei bambini nei diversi campi di esperienza previsti dalle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione e in coerenza con le Linee pedagogiche per il sistema integrato zerosei.

Per approfondire

Il PON "Digital Board" è finalizzato alla dotazione di attrezzature basilari per la trasformazione digitale della didattica e dell’organizzazione delle istituzioni scolastiche. L’obiettivo è quello di consentire la dotazione di monitor digitali interattivi touch screen, che costituiscono oggi strumenti indispensabili per migliorare la qualità della didattica in classe e per utilizzare metodologie didattiche innovative e inclusive, nelle classi del primo e del secondo ciclo e nei CPIA, con priorità per le classi che siano attualmente ancora sprovviste di lavagne digitali, e di adeguare le attrezzature e gli strumenti in dotazione alle segreterie scolastiche per accelerare il processo di dematerializzazione e digitalizzazione amministrativa delle scuole.

Per approfondire

Il percorso "Continuità e Orientamento": un servizio stabile per prevenire e contrastare la dispersione scolastica

La ragion d’essere del progetto nelle scelte educative della scuola

L’Istituto pone particolare attenzione alla progressiva e coerente crescita degli alunni come persone. Sono state attivate apposite commissioni di docenti allo scopo di monitorare e migliorare ATTEGGIAMENTI e ABILITÀ COGNITIVE E RIFLESSIVE. 

1. GLI ATTEGGIAMENTI O "DISPOSIZIONI DELLA MENTE"

La  scuola intende educare al valore dell’impegno, del rispetto di sé e degli altri, per condurre gli allievi a diventare persone leali e corrette; il nostro Piano dell'Offerta Formativa ha assunto cinque atteggiamenti fondamentali da promuovere e coltivare attraverso l'azione congiunta di Scuola, Famiglia e territorio:

 

Logo scuolaEMPATIA: è la capacità di ascoltare, comprendere e accogliere ragioni e sentimenti degli altri;

AUTOCONTROLLO: è la capacità di modulare e gestire le proprie azioni in modi costruttivi e adatti alla propria età;

INTEGRITÀ: è la capacità di rendere conto di quello che facciamo, riconoscendo la nostra responsabilità e dimostrando il nostro ruolo nella ricerca di una soluzione al problema;

RISPETTO DELLE DIVERSITÀ: è la capacità di uscire dalle zone che ci trovano a nostro agio e di offrire accoglienza e apprezzamento per le diversità che possono essere in contrasto con le nostre credenze.

GRINTA: è una combinazione di passione e perseveranza, grazie a cui si resiste, si cade e ci si rialza, in vista dell’obbiettivo importante da raggiungere.

(Cfr. Thomas R. Hoerr, The Formative Five)

 

2. LE ABILITÀ COGNITIVE, METACOGNITIVE E RIFLESSIVE

Il nostro istituto cura acquisizione e sviluppo, da parte di tutti gli allievi, di abilità cognitive, metacognitive e riflessive (viene data particolare importanza all’ascolto e all’attenzione allo sviluppo delle personali capacità logiche, creative, comunicative, espressive e critiche).

Il progetto Continuità & Orientamento rappresenta, da questo punto di vista, una delle principali strategie attivate al fine di favorire il raggiungimento degli obiettivi enunciati.

In allegato le Linee Essenziali del Progetto.

Cultura della sicurezza per una cittadinanza attiva e responsabile

L’educazione alla salute e sicurezza sul lavoro rappresenta un punto importante per la crescita del cittadino.

Anche la normativa in materia (d.lgs. 9 aprile 2008, n.81 e s.m.i.) ha rafforzato la necessità di avvicinare l’individuo al concetto di prevenzione sin dalle prime istanze di sviluppo della sua coscienza civile di uomo e di cittadino.

La scuola, ambiente di vita per gli alunni e ambiente di lavoro per gli insegnanti, è il luogo primario della prevenzione, dove la formazione alla salute e alla sicurezza può trovare un terreno fertile sul quale radicarsi e diventare patrimonio dell’individuo e del gruppo, fin dai primi momenti di socializzazione.

L’educazione scolastica è, infatti, determinante nell’impostare negli individui i comportamenti adeguati e gli stili di vita sani, oltre che nel favorire l’interiorizzazione delle regole e dei valori fondamentali di responsabilità sociale e civile. Di fronte all’incremento del tasso di mortalità e malattia dovuto agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali, è fondamentale rivalutare il ruolo educativo e formativo della scuola nel fornire gli strumenti culturali e le competenze relazionali utili all’inserimento in una futura realtà lavorativa e, in generale, nella società.

L’Inail, con le sue funzioni tecnico-scientifiche di ricerca, informazione e documentazione in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, di sicurezza sul lavoro, oltre che di promozione e tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro, si pone come obiettivo il potenziamento e il radicamento di una solida cultura della sicurezza in ogni contesto della vita sociale e civile dell’individuo.

In particolare, la promozione e divulgazione della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativi scolastici e universitari rientra tra i compiti istituzionali, ai sensi del decreto legislativo su citato.

Vai al sito INAIL - sezione "Promozione della cultura e della sicurezza nella scuola"

 

Guida INAIL - Salute e benessere nelle scuole

Bullismo e cyberbullismo. Che fare?


Azioni di contrasto al bullismo e cyberbullismo – Iniziative della nostra comunità scolastica

 

da pagina:Bullismo e cyberbullismo. Che fare?

 

 

Scarica l'APP gratuita "SENZA PAURA. Liberi dal BULLISMO"!

La APP si può scaricare gratuitamente su “App Store” per i cellulari e tablet Apple con sistema operativo iOS, e su “Google Play” per smartphone e tablet Android!

Linee guida per l'impiego dell'APP "SENZA PAURA. Liberi dal bullismo"

 

Azione 0

Redazione e condivisione del documento e Safety Policy dell'IC di Asola

Vai al documento

 

Azione 1

Monitoraggio del fenomeno, restituzione e definizione di strategie condivise e mirate

Questionario Bambini e Ragazzi

Questionario Adulti

 

Azione 2

Incontri-dibattito per un'intelligenza collettiva del fenomeno

 

giovedì 28 novembre 2019, Auditorium Sec. di primo grado

Nell'ambito della rassegna LIBRARSI

ore 9:00 - 12:00, per i ragazzi della Sec. di primo grado

ore 15:00, per i Docenti

ore 21:00, per i Genitori 

BULLISMO, CYBERBULLISMO E ALTRI RISCHI VIRTUALI. L'IMPORTANZA DELLE RELAZIONI E DELL'INTELLIGENZA EMOTIVA PER CONTRASTARE IL FENOMENO

Inquadramento teorico, dati numerici, indicazioni

Intervento formativo del dott. A. Bilotto, Psicologo Scolastico - Vai ai materiali!

Esperto in Formazione / Cyberbullismo e Sportello d’Ascolto

Presidente Associazione Italiana di prevenzione al Cyberbullismo(AICS)

www.andreabilotto.it

 

venerdì 29 novembre 2019, Auditorium Sec. di primo grado

Nell'ambito della rassegna LIBRARSI

ore 18:30, per Docenti e Genitori

Sentire dentro. Empatia ed intelligenza emotiva tra legami reali e virtuali

Intervento formativo della dott. ssa E. Aguggeri, Psicologa - Vai ai materiali!

www.elenaaguggeri.com

 

ALTRI APPUNTAMENTI:

BULLISMO, CYBERBULLISMO E ALTRI RISCHI VIRTUALI. Dall'informazione all'azione: ACCOGLIENZA DELLE DIVERSITA', AUTOCONTROLLO, EMPATIA, GRINTA, INTEGRITA'

Condividere e sperimentare ritualità e strategie

venerdì 17 gennaio 2020, Auditorium Sec. di primo grado - Formatore: Dott. A. Bilotto

ore 16:00 - 18:30, per i Docenti

giovedì 6 febbraio 2020, Auditorium Sec. di primo grado - Formatore: Dott. A. Bilotto

ore 17:30 - 19:30, per i Genitori

giovedì 6 febbraio 2020, Auditorium Sec. di primo grado - Formatore: Dott. I. Casadei

ore 16:00 - 18:30, per i Docenti

Avvio del percorso verso la certificazione ANTI-BULLISMO

 

 

Azione 3

Materiali per riflettere e restituzione del percorso compiuto alla comunità scolastica

La parola al nostro esperto interno, dott. S. Riccò

Bullismo e Cyberbullismo: lo spazio web dell'Ufficio Scolastico Regione LOMBARDIA

Generazioni Connesse - Educare all'uso consapevole della rete e imparare a riconoscerne i rischi. Progetto MIUR per la sicurezza in rete

Linee guida per l'impiego educativo-didattico dell'APP "SENZA PAURA. Liberi dal bullismo".
Policy eSafety IC di Asola
Dal Cyberbullismo al Sexting - Formazione Docenti.pdf
Questionario Bambini e Ragazzi
Questionario Adulti

Giocosport e Centro Sportivo Scolastico


PROGETTO D'ISTITUTO

“DAL GIOCO ALLO SPORT”

Curricolo sostenibile  di attività motoria e sportiva
dalla Scuola dell’infanzia alla Scuola Secondaria di 1°Grado
per la valorizzazione piena di corpo e movimento

 

PREMESSA

Possiamo considerare le attività motorie e sportive una risorsa culturale riconosciuta e consolidata nell'ambito delle moderne Scienze dell’Educazione; il loro contributo assume un valore formativo che si connette a quello delle altre discipline nel favorire i processi di apprendimento, maturazione della personalità, socializzazione e crescita come soggetti attivi, responsabili ed equilibrati.

Il nostro Istituto, in linea con le indicazioni di tutti i più recenti documenti ministeriali, ha elaborato un piano di interventi dalla Scuola dell’Infanzia alla Primaria alla Secondaria di primo grado con un unico filo conduttore: al centro del progetto educativo è posto il singolo allievo con le sue necessità di formazione culturale e sociale rilevate e declinate in relazione alle caratteristiche dei diversi periodi evolutivi.

L’attuale contesto sociale richiede all’Istituzione Scolastica e alle agenzie educative che coagiscono con essa un’attenzione profonda ai valori fondamentali del rispetto di sé e degli altri, della collaborazione e del vivere insieme, della capacità di “star bene con sé stessi per star bene con gli altri”. L'esperienza sportiva può portare un valido contributo nella formazione personale e culturale dei minori, contestualizzandosi in modo specifico  in area motoria, connettendosi con le aree sociale, cognitiva ed affettiva e ponendosi anche in prospettiva di prevenzione al disagio, in collegamento e collaborazione con tutte le iniziative già presenti sul territorio.

Alla luce di queste riflessioni diventa quindi importante “scommettere” sull'attività motoria e sportiva con un progetto che possa contribuire a sostenere e sviluppare un “ambiente scuola formativo”, in grado di promuovere il benessere della persona e di contrastare efficacemente le prime forme di disagio e devianza giovanile. Il nostro progetto ha, quale finalità principale, l’avvio ed il potenziamento di un percorso di educazione motoria e sportiva che, prendendo le mosse dal gioco nelle sue molteplici forme e radici culturali, favorisca

- la piena integrazione tra bambini e ragazzi appartenenti a culture diverse,

- la socializzazione,

- l’acquisizione di un corretto stile di vita.

Il movimento e il gioco, momenti essenziali dell’attività motoria e dello sport, rispondono ad un bisogno primario della persona e, attraverso una corretta azione interdisciplinare, contribuiscono al suo sviluppo armonico promuovendo inoltre la cultura del rispetto dell’altro, del rispetto delle regole che rappresentano importanti veicoli di inclusione sociale e di contrasto alle problematiche legate al disagio giovanile. L’ ampliamento delle esperienze motorie dell’alunno verrà favorito dai collegamenti e dalle sinergie che la scuola concretizzerà con i soggetti esterni per realizzare attività complementari di avviamento alla pratica ludico-sportiva promuovendo l’inclusione dei soggetti più in difficoltà.

In sintonia con i principi dell’autonomia scolastica i docenti, sostenuti dalla collaborazione degli esperti esterni e orientati da una commune cornice progettuale, promuovono così la didattica delle attività motorie e sportive organizzando situazioni di apprendimento che facilitino esperienze, scoperte, prese di coscienza e abilità nuove, individuali e collettive, che possano diventare patrimonio personale dell’alunno, all’interno del curricolo scolastico. Ogni attività proposta viene realizzata attraverso il coinvolgimento attivo e privilegiato di tutti i docenti ed in particolare degli insegnanti referenti per l’educazione motoria, pur non escludendo, anzi promuovendo, la partecipazione in ruoli complementari di tutte le altre componenti interne ed esterne alla scuola (genitori, società sportive, ente locale).

Il progetto, approvato dagli organi collegiali e assunto all’interno del Piano dell’Offerta Formativa, mantiene stabile la propria finalizzazione, il dispositivo metodologico e alcuni appuntamenti ormai entrati nella cultura educativa e didattica della Scuola; potranno variare di anno in anno alcune iniziative, in relazione ad opportunità ed evenienze.

 

FINALITA’

il nostro  individuare tre nuclei privilegiati di sviluppo che l’intervento educativo in ambito motorio può e deve perseguire nell’ottica della formazione integrale della persona dell’alunno.

  1. Conoscere meglio se stessi: migliorare progressivamente la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea e la cura della propria persona (star bene).
  2. Comunicare e relazionarsi positivamente con gli altri: essere consapevoli delle opportunità offerte dal gioco e dallo sport per lo svilppo di abilità prosociali (stare insieme).
  3. Acquisire il valore delle regole e l’importanza dell'educazione alla legalità: riconoscere nell’attività motoria e sportiva i valori etici alla base della convivenza civile (star bene insieme).

Conoscere meglio se stessi

Attraverso il movimento si realizza una vastissima gamma di gesti che vanno dalla mimica del volto alla manualità fine, per arrivare alle più svariate performance sportive. Per mezzo del movimento il bambino impara a conoscere se stesso, esplora, conosce, comunica, relaziona, mette in essere il fare. Il saper fare è riuscire a sperimentare il successo delle proprie azioni, il che implica l’acquisizione di abilità motorie. La conquista di abilità motorie è fonte di gratificazione derivante dal piacere di padroneggiare il proprio corpo con gesti funzionali ed efficaci, che consentono al bambino di ampliare progressivamente la propria esperienza arricchendola di stimoli sempre nuovi. Nell’ arco del primo ciclo d’istruzione c’è la necessità e l’urgenza di dare sistematicità e continuità a molteplici e corrette esperienze di movimento, che possano ampliare sempre più il patrimonio motorio del bambino e concorrano a sostenere il suo graduale sviluppo negli aspetti sia morfologici che cognitivi e psico-relazionali. Dal punto di vista dell’ educazione e del controllo degli aspetti emotivi della personalità, l’attività motoria e sportiva contribuisce in modo particolarmente significativo alla necessità di modulare e controllare le proprie emozioni, a sperimentare la vittoria e la sconfitta, evitando atteggiamenti di eccessiva esaltazione in un senso o nell’altro. La dimensione corporeo-motoria è senza dubbio l’ambito entro il quale l’insegnante attento saprà cogliere attese e istanze comunicative, nonché la manifestazione di disagi di varia natura che bambini e ragazzi non riescono a razionalizzare e a comunicare con un linguaggio verbale. All’ingresso della Scuola Primaria, una delle “attenzioni” didattiche che maggiormente deve essere tenuta in considerazione è quella di saper coniugare “in continuità” l’esperienza motoria del bambino vissuta nella Scuola dell’Infanzia come fonte di piacere, di nuove conoscenze ed esperienze, in grado di arricchire tutti gli aspetti della personalità. Una scuola che sa accogliere è una scuola in grado di creare le condizioni ottimali affinché, attraverso le occasioni di gioco motorio, si possano facilitare e promuovere nuove scoperte nel campo del linguaggio cinetico, trasmettendo il piacere di superare sempre nuovi “ostacoli” con determinazione, di imparare ad adottare nuove strategie di movimento, contribuendo a costruire la propria autostima. Lo stare bene con se stessi richiama inoltre l’esigenza che nel curricolo dell’educazione al movimento in ambito scolastico confluiscano esperienze che riconducono a stili di vita corretti e salutari, che comprendono la prevenzione di patologie connesse all’ipocinesia, la valorizzazione delle esperienze motorie e sportive extrascolastiche, i principi essenziali di una corretta condotta alimentare , nonche’ una puntuale informazione riguardante gli effetti sull’organismo umano di sostanze che inducono dipendenza.

Comunicare e relazionarsi positivamente con gli altri

Il progressivo processo di conoscenza e consapevolezza di se stessi incrementa il bisogno di confrontarsi con gli altri e di arricchire la gamma delle possibilità comunicative ed espressive, attraverso i molteplici canali della comunicazione. A questo riguardo, l’attività motoria e sportiva rappresenta un significativo ambito di esperienza all’interno dei percorsi di apprendimento inerenti la capacità di decodificare e di utilizzare i codici della comunicazione verbale e non verbale, che saranno opportunamente sperimentati in svariate situazioni e contesti. In particolare, sarà importante promuovere la continua interconnessione tra i diversi tipi di linguaggio: da quello verbale-orale a quello motorio, da quello motorio a quello grafico-simbolico, da quello musicale a quello mimico-gestuale, ecc., in modo che il bambino sappia cogliere le molteplici possibilità che egli possiede per interagire in modo originale e personale con l’ambiente. Inoltre, il costante passaggio dal vissuto corporeo alla percezione, alla simbolizzazione e infine alla verbalizzazione consente di confermare come il processo che porta alla concettualizzazione implica sempre e inderogabilmente la mediazione offerta dalle esperienze pratico-motorie. Gli itinerari dell’istruzione, che sono finalizzati anche ad una alfabetizzazione motoria e corporeo-cinestesica, sono inscindibilmente intrecciati con quelli della relazione (adulto-bambino e bambini-bambino), la quale fa riferimento all’interazione emotivo-affettiva, alla comunicazione sociale ed ai vissuti valoriali che si generano nella vita della scuola. Quale occasione migliore per l’insegnante di utilizzare la dimensione ludica, il gioco motorio come “reali” palestre di vita in cui l’attività motoria e sportiva fungono da sfondo per il vissuto di valori che svolgono un ruolo primario nei contesti di vita quotidiana: l’autostima, il rispetto per l’altro, il riconoscimento e la valorizzazione della diversità, la solidarietà nel gruppo, l’altruismo, la cooperazione. Si sottolinea la sfida educativa che la diversità pone nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza. Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze che permettono di percepire il proprio essere parte di un gruppo , accrescendo il senso di appartenenza. A sua volta l’essere parte di un gruppo (classe, squadra, ecc.) pone in evidenza gli effetti che ciascuno ha sugli altri, contribuendo ad esaltare il valore della cooperazione e del lavoro di squadra.

Acquisire il valore delle regole e l’importanza dell'educazione alla legalità

L’attività motoria-sportiva diventa una preziosa occasione per raggiungere obiettivi comuni a tutti coloro che, nel ruolo di educatori, si impegnano nel difficile compito della “formazione del cittadino”.

Le esperienze motorie e sportive in ambito scolastico, proprio perché sono promosse in un ambiente di vita nel quale vengono garantite e tutelate pari opportunità formative a ciascun bambino, hanno il privilegio di stimolare “in situazione di operatività” una riflessione sui concetti base della convivenza. La scuola può affiancare al compito “dell’insegnare ad apprendere” anche quello “dell’insegnare ad essere” in cui ognuno “impara meglio nella relazione con gli altri”. In particolare , proprio la necessità di dotarsi di regole concordate e condivise per “ stare al gioco “, porta alla consapevolezza che qualunque esperienza di vita con gli altri presuppone il riconoscimento e il rispetto di norme comuni. Occorre che la scuola sappia trasmettere e far vivere ai ragazzi i principi di una cultura sportiva portatrice di rispetto per sé e per l’avversario, di lealtà, di senso di appartenenza e di responsabilità, di controllo dell’aggressività, di negazione di qualunque forma di violenza.

Solo così la “regola“ non sarà vissuta come inutile imposizione, da ignorare appena possibile, ma risulterà uno strumento indispensabile sia nel contesto sportivo che in tutti i settori della vita sociale.

 

DESTINATARI

Le esperienze di progetto sono rivolte a tutti gli alunni frequentanti le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado, appartenenti all’Istituto Comprensivo Statale di Asola, attraverso la pianificazione condivisa delle attività integrative e complementari di:

  • SCUOLA DELL’INFANZIA: Progetti di Psicomotricità
  • SCUOLA PRIMARIA: Progetti di attività motoria e avviamento al Giocosport
  • SCUOLA MEDIA: Progetto di attività motoria e Sportiva nell’ambito del Centro Sportivo Scolastico

 

DURATA DEL PROGETTO

Il percorso progettuale attivato presso ogni singola realtà scolastica è sviluppato durante l’anno secondo un calendario definito in sede collegiale con le insegnanti referenti. Ogni progetto, specifico per ogni plesso in relazione agli interventi concordati con gli esperti esterni, sarà esplicitato attraverso le schede progettuali d’Istituto.

 

ARTICOLAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI

Attività curricolare settimanale

Il progetto verrà promosso e sostenuto all’interno dell’organizzazione curricolare settimanale attraverso la collaborazione con esperti di educazione fisica con specifiche competenze nell’area ludico-motoria. Questo supporto tecnico-didattico-metodologico sarà finalizzato: Arricchire l’offerta formativa nell’area di apprendimento interessata Supportare le insegnanti attraverso interventi progettuali che possono essere complementari all’azione didattica diretta.

Attività sperimentale per classi parallele

Nell’ambito dell’attività curricolare settimanale si potranno offrire agli alunni esperienze di attività per classi parallele là dove il modulo didattico di plesso lo permetta

Attività didattica “verticale” in continuità con la scuola materna

Ad integrazione dell’intervento didattico settimanale è possibile promuovere all’interno della Scuola dell’Infanzia appartenente all’istituzione scolastica coinvolta nel progetto, un percorso di esperienza psicomotoria svolto con i bambini frequentanti il 3° anno, al fine di strutturare un “filo conduttore” tra il campo di esperienza “Il corpo e il movimento” e l’educazione motoria di base.

Esperienza di incontro con altre realtà scolastiche

In un’ottica progettuale l’attività polisportiva potrà trovare momenti di confronto con altri poli scolastici appartenenti allo stesso Istituto Comprensivo dando vita ad esperienze integrate ludico-sportive orientate verso “giochi sportivi scolastici” in cui coinvolgere le associazioni sportive presenti sul territorio, l’ente locale ed altre realtà appartenenti al tessuto sociale di riferimento, che possono sicuramente dare un contributo in termini organizzativi, di supporto logistico nonché finanziario.

Queste opportunità rappresentano un’occasione “visibile” e “fruibile” per le famiglie e l’ente locale che rivestono un ruolo fondamentale nell’attuazione di questo progetto.

Attività di formazione e continuità educativa

Il progetto trova una sua articolazione anche nel saper trasmettere e mettere al servizio esperienze di aggiornamento a favore del personale insegnante appartenente ai due ordini di scuola, materna e primaria, attraverso un laboratorio di ricerca e tirocinio guidato che possa facilitare una più ampia conoscenza e approfondimento delle tematiche relative al campo di esperienza “il corpo e il movimento”.

Attività di orientamento per le famiglie

All’interno di questo progetto si vuole cogliere l’opportunità di offrire alle famiglie degli alunni indicazioni, suggerimenti , proposte in merito all’attività ludico-sportiva svolta all’interno del polo scolastico coinvolto e, a seconda delle esigenze, fornire indicazioni sulle esperienze sportive extrascolastiche presenti sul territorio al fine di permettere eventuali forme di collaborazione con l’istituzione scolastica.

Attività di "Informazione" e "Formazione" per i genitori

Il progetto è in grado di offrire occasioni d'incontro per tutti i genitori su molteplici tematiche attraverso dibattiti assembleari, tavole rotonde, approfondimenti culturali e nel contempo sostenere le famiglie su particolari problematiche emergenti.

 

AZIONI E COMPITI DEI CONSULENTI ESTERNI

L’attività, in base alle scelte didattico-organizzative operate in sede collegiale con le insegnanti di plesso ed il responsabile del progetto, potrà articolarsi, avvalendosi della collaborazione degli esperti, attraverso le seguenti azioni:

  • intervento diretto sugli alunni delle classi interessate in compresenza dell’insegnante referente dell’area motoria;
  • intervento di consulenza e progettazione in servizio con le insegnanti referenti attraverso lo sviluppo di unità di apprendimento specifiche o interdisciplinari che possano essere di sostegno ed integrazione agli altri ambiti disciplinari;
  • intervento di supporto e programmazione delle attività ludico-sportive d'Istituto ed interscolastiche.

 

SCUOLA , TERRITORIO E SPORT EDUCATIVO

Il rapporto fra scuola e territorio si presenta come uno degli aspetti qualificanti ed innovativi della condizione di autonomia delle istituzioni scolastiche. Si tratta di un fattore di sicura portata innovativa laddove si evince che il Piano dell'Offerta Formativa (P.O.F) è la sintesi di un complesso percorso di elaborazione e consultazione che coinvolge non solo gli organi istituzionali della scuola, ma anche le associazioni dei genitori e le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali, sportive operanti sul territorio. In questa prospettiva il dialogo Scuola-Territorio assume già sostanzialmente alcune nuove connotazioni: Apre a nuove qualificazioni dell'offerta formativa che derivano da intese e accordi con enti, associazioni e realtà territoriali, facendo entrare nella scuola attività, esperienze e progetti maggiormente vicini alle esigenze, ai bisogni di bambini e ragazzi, progettate in forma sinergica; Supera una partecipazione puramente formale, per concorrere alla formulazione di obiettivi, di orientamenti, ma anche al reperimento di risorse e alla predisposizione delle condizioni per la migliore attuazione dei progetti integrati con il tessuto sociale di riferimento riconosciuti all'interno del POF. Uno degli elementi maggiormente evidenziati sia nella Scuola che nel territorio è la ricerca del collegamento tra i vari soggetti pubblici e privati che si occupano di educazione e di formazione. In questo quadro le risorse della famiglia, della scuola, degli Enti Locali e dell'associazionismo sportivo e culturale entrano in relazione e lavorano “in rete” per concertare un progetto unitario di interventi. Il progetto promosso dal nostro Istituto Scolastico ha saputo implementare attraverso un "laboratorio aperto di progettazione" molteplici occasioni di arricchimento didattico in sintonia con una programmazione didattica curricolare propria di ciascuna istituzione scolastica. In questa ottica l'autonomia scolastica va vista come opportunità per restituire alla scuola un ruolo formativo centrale avvalendosi anche di quegli apporti e collaborazioni reperibili e presenti sul territorio al fine di programmarli in ordine agli obiettivi formativi.

Solo in questa logica ha senso sviluppare l'autonomia scolastica dove quando si parla di Scuola integrata non la si riconduce ad una istituzione educativa "totale" nel sociale in cui "aggiungere" delle attività estemporanee, prive di alcuni fondamenti didattici e metodologici, quanto piuttosto ad una immagine di scuola aperta alle istanze della famiglia e del territorio in un rapporto di scambio di esperienze, contenuti e relazioni. Questa scuola oggi è allora chiamata a "mettersi in gioco" riacquistando una centralità progettuale non tanto quantitativa (sommatoria di tutti i progetti provenienti dall'esterno) ma qualitativa operando delle "scelte integrative" che siano rispettose, nel panorama delle pluralità delle proposte esterne, di alcuni criteri procedurali valorizzando anche il ruolo del gioco e dello sport come uno degli strumenti interdisciplinari che favoriscono le condizioni migliori di apprendimento e dello star bene a scuola con sé stessi con gli altri con l'educatore.

In questa circolarità scuola-territorio l’Istituzione scolastica è stata stimolata ad utilizzare il territorio come "campo di apprendimento" inteso cioè come complesso di risorse finanziarie ed umane, supporti organizzativi, che hanno permesso di offrire un progetto educativo "dal gioco allo sport" credibile e mediato all'interno di un processo di apprendimento centrato sui bisogni degli alunni.

Alla luce di quanto esposto si auspica che il progetto "Sport a Scuola" sviluppato in questi anni è stato e spero sarà nel prossimo futuro, in termini se vogliamo provocatori un tavolo comune entro il quale concertare in forma sinergica esperienze didattiche e proposte di avviamento al gioco-sport finalizzate a garantire il raggiungimento di un duplice traguardo in termini di continuità

VERTICALE: saper creare un alfabeto del movimento che passi dallo sviluppo delle capacità senso percettive , particolarmente incisive nell'ambito della Scuola dell'Infanzia, all'apprendimento delle abilità motorie, particolarmente significative nella scuola primaria, all’acquisizione e consolidamento del gesto sportivo, particolarmente significativo nella Scuola Media, creando in tal modo un " filo conduttore " tra il campo di esperienza " Il corpo e il movimento " e l'Educazione motoria e sportiva.

ORIZZONTALE: saper creare momenti, opportunità di incontro, attraverso la costruzione di itinerari di esperienza "in rete" con altre realtà scolastiche promuovendo in ruoli complementari anche la partecipazione di tutte le altre componenti interne ed esterne alla scuola (genitori-società sportiva-ente locale ecc.)

 

OBIETTIVI FORMATIVI

Durante il primo ciclo di studi l’alunno dovrà essere in grado di consolidare un percorso di formazione personale attraverso il corpo e il movimento , sviluppando abilità di tipo disciplinare , competenze di tipo sociale e relazionale, oltre ad acquisire la consapevolezza di alcuni principi valoriali , riconducibili come finalità a tutta l’esperienza scolastica .

Con le attività di gioco motorio e sportivo l’alunno avrà avuto la possibilità di “ costruire “la propria identità personale, con la consapevolezza delle proprie qualità e dei propri limiti, in quanto tale ambito di esperienza rappresenta una sintesi privilegiata dove coniugare il sapere, il saper fare e il saper essere.

In particolare, nel formulare i seguenti sette nuclei disciplinari, si è voluto dare risalto agli aspetti legati allo specifico della corporeità , alle sue funzioni e al consolidamento e allo sviluppo delle abilità motorie e sportive , ma anche agli aspetti comunicativo relazionali del linguaggio corporeo-motorio-sportivo. Inoltre viene riconosciuto il valore e l’importanza degli ambiti trasversali del curricolo che comprendono l’educazione alla salute, negli aspetti della prevenzione e della promozione di corretti stili di vita.

La scuola inoltre non potrà ignorare l’acquisizione di competenze essenziali nella formazione del cittadino, comprendenti l’integrazione sociale, la condivisione e il rispetto di regole, l’accettazione e il rispetto per l’altro, l’assunzione di responsabilità nei confronti delle proprie azioni, la capacità di impegnarsi per il bene comune. Il riconoscimento e l’esercizio di tali valori , in diversificati contesti , costituiranno una indispensabile palestra dove si saranno sperimentati i corretti valori dello sport ( fair play ) e la rinuncia a qualunque forma di violenza

In particolare, al termine del primo ciclo d’istruzione, l’alunno imparerà ad acquisire consapevolezza di sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo ,la padronanza degli schemi motori e posturali, sapendosi adattare alle variabili spaziali e temporali. Saprà utilizzare il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali.

Nell’ambito dell’avviamento ed orientamento alla pratica sportiva, si dovrà promuovere una pluralità di esperienze in grado di far conoscere ed apprezzare molteplici discipline sportive, all’interno delle quali il bambino avrà l’opportunità di sperimentare, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. L’alunno dovrà inoltre dimostrare di sapersi muovere nell’ambiente di vita e di lavoro rispettando alcuni criteri di sicurezza per sé e per gli altri e dovrà riconoscere alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo e ad un corretto regime alimentare . Dovrà inoltre dimostrare di aver compreso all’interno delle varie occasioni di gioco e sport il valore delle regole e l’importanza di rispettarle , nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.

 

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Il corpo e le funzioni senso-percettive

*Riconoscere e denominare le varie parti del corpo su di sé e sugli altri e saperle rappresentare graficamente; riconoscere, classificare, memorizzare e rielaborare le informazioni provenienti dagli organi di senso (sensazioni visive, uditive, tattili, cinestesiche).

*Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione e conseguenti all’esercizio fisico; gestire e controllare il proprio corpo in relazione all’impegno fisico richiesto sapendo controllare l’impiego delle capacità condizionali (forza, resistenza, velocità) adeguandole all’intensità e alla durata del compito motorio.

L’alfabeto del movimento: schemi motori e schemi posturali

*Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro (correre/saltare, afferrare/lanciare, ecc).

*Padroneggiare efficacemente gli aspetti coordinativi segmentari (oculo-manuali e oculo-podalici). Sapere controllare e gestire le condizioni di equilibrio statico-dinamico del proprio corpo.

*Organizzare condotte motorie sempre più complesse, coordinando vari schemi di movimento in simultaneità e successione.

*Padroneggiare modalità esecutive differenti di molteplici condotte motorie (palleggiare-tirare, correre evitando/anticipando l’avversario, ecc) funzionali ai giochi di movimento.

Il movimento del corpo in relazione allo spazio e al tempo

*Organizzare e gestire l’orientamento del proprio corpo in riferimento alle principali coordinate spaziali e temporali; organizzare le proprie azioni motorie in rapporto a successioni temporali (contemporaneità, successione e reversibilità) e a strutture ritmiche.

*Riconoscere e riprodurre semplici sequenze ritmiche con il proprio corpo e con attrezzi.

*Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle azioni motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri.

*Padroneggiare più schemi motori attraverso una loro interazione secondo varianti esecutive spaziali, temporali, qualitative ed ambientali.

Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva

*Utilizzare in modo personale il corpo ed il movimento per esprimersi, comunicare stati d’animo, emozioni e sentimenti, anche nelle forme della drammatizzazione e della danza.

*Essere in grado di assumere e controllare in forma consapevole diversificate posture del corpo con finalità espressive.

*Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione; saper trasmettere contenuti emozionali attraverso i gesti e il movimento.

*Elaborare semplici coreografie o sequenze di movimento utilizzando band musicali o strutture ritmiche.

Dal gioco allo sport

  • Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di numerosi giochi di movimento e presportivi individuali e di squadra e nel contempo assumere un atteggiamento positivo di fiducia verso il proprio corpo, accettando i propri limiti, cooperando ed interagendo positivamente con gli altri. *Partecipare attivamente al gioco motorio, prestando attenzione e memorizzando azioni e schemi di movimento.
  • Conoscere e applicare i principali elementi tecnici semplificati di molteplici discipline sportive.
  • Saper scegliere azioni e soluzioni efficaci per risolvere problemi motori, accogliendo suggerimenti e correzioni. Saper utilizzare numerosi giochi derivanti dalla tradizione popolare applicandone indicazioni e regole.
  • Padroneggiare il proprio corpo in situazioni di gioco motorio svolto in diversificati ambienti ( ambiente naturale, ambiente acquatico, ecc.).
  • Sicurezza e prevenzione, salute e benessere
  • Conoscere ed utilizzare in modo corretto e appropriato gli attrezzi e gli spazi di attività.
  • Percepire e riconoscere “sensazioni di benessere” legate all’attività ludico-motoria.
  • Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e la sicurezza nei vari ambienti di vita.
  • Riconoscere il rapporto tra alimentazione, esercizio fisico e salute, assumendo adeguati comportamenti e stili di vita salutistici.

Le regole, il fair play

Comprendere il “valore” delle regole e l’importanza di rispettarle per la buona riuscita dell’attività.

Saper esprimere le proprie opinioni nelle diverse situazioni di gioco; conoscere e applicare semplici regole del gioco sapendole anche trasferire a nuove esperienze.

Partecipare attivamente al gioco cooperando nel gruppo, accettando le diversità.

Partecipare attivamente ai giochi sportive e non, organizzati anche in forma di gara, collaborando con gli altri, accettando la sconfitta, rispettando le regole, accettando le diversità.

Saper affrontare con tranquillità le esperienze motorie accettando i vari ruoli previsti nei giochi e manifestando senso di responsabilità.

 

OBIETTIVI EDUCATIVI TRASVERSALI COMUNI A PIU’ DISCIPLINE DEL CURRICOLO

Negli ultimi anni il ruolo dell’attività motoria e sportiva, intesa come una componente essenziale nella promozione e nello sviluppo di una condizione di salute, ha ricevuto significativi riconoscimenti sia dagli organismi internazionali e nazionali che si occupano di politiche sanitarie, sia dal Ministero dell’Istruzione che, nell’ambito delle “Educazioni”, pone l’accento sulla “Educazione alla Salute”. Queste attenzioni trovano origine da un notevole numero di studi scientifici e monitoraggi svolti su scala nazionale che mettono in evidenza i rischi connessi all’aumento di sedentarietà in età evolutiva a cui si aggiungono parallelamente anche problemi di abitudini alimentari errate. In questo “quadro sociale” attuale, l’esercizio fisico si pone come uno degli strumenti fondamentali che la scuola deve promuovere e utilizzare al fine di prevenire patologie derivanti da scarso movimento (ipocinesia). Da non sottovalutare inoltre alcuni dati statistici che mettono in evidenza come in età giovanile si sia lontani da una pratica motoria-sportiva diffusa e come quest’ultima venga abbandonata rapidamente con il progredire dell’età. Ciò sta a significare una carenza educativa di fondo sul reale valore e sul significato dell’attività motoria non solo in termini di gratificazione e benessere ma anche di salute. Per troppo tempo purtroppo era ricorrente l’idea di “esercizio fisico” come espressione di una funzionalità “speciale” che ha portato a sottovalutare la rilevanza dell’attività motoria abituale come mezzo fondamentale per il mantenimento dello stato di salute per ogni individuo e ad ignorare la necessità che questo tipo di comportamento debba essere presente in tutti i bambini, non già solo a scopo di prestazione sportiva e/o di attività ricreativa, ma per lo sviluppo, il mantenimento ed il recupero di una condizione di buona salute. Questo si traduce nella capacità di creare occasioni educativamente valide, stabili e continue di attività motoria e sportiva, sviluppate in ambito curricolare ma anche extracurricolare, che possano svolgere un ruolo di prevenzione primaria con e attraverso il concorso di tutte le altre discipline. Alla luce di queste riflessioni pertanto, per quanto riguarda l’Educazione alla Salute, non c’è dubbio da un lato che gli obiettivi specifici di apprendimento attinenti alle conoscenze rientrano nell’ambito delle discipline scientifiche ed in particolare anche nell’ambito delle Scienze Motorie e Sportive e, dall’altro che gli obiettivi specifici di apprendimento delle Scienze Motorie e Sportive risultano strettamente correlati agli obiettivi educativi della Convivenza Civile in quanto finalizzati entrambi alla formazione integrale della personalità dell’alunno. In questo contesto “didattico” l’Educazione alla Salute”, intesa più propriamente come “educazione promozionale alla salute” rappresenta un aspetto essenziale del processo formativo globale che, a cominciare dalla scuola materna, tende a promuovere nell’alunno la capacità di partecipare in modo costruttivo alla vita della collettività e di stimolare quel senso di responsabilità necessario sia a salvaguardare la salute propria che quella collettiva, così come indicato dagli obiettivi specifici di apprendimento dell’educazione alla salute. Costituisce parte integrante dell’educazione alla salute l’ambito riguardante l’Educazione Alimentare in quanto alimentazione e salute, infatti, costituiscono un binomio inscindibile: l’alimentazione è il principale fattore che condiziona l’accrescimento bio-psichico del bambino e proprio la scelta degli alimenti (comportamento alimentare), che può essere condizionata da un numero grandissimo di fattori di natura sia psicologica che socio-culturale, induce spesso i bambini in gravi errori dietetici (per eccesso o difetto) con gravi ripercussioni sull’equilibrio fisico-psichico dell’organismo e con effetti negativi sul rapporto alimentazione-benessere. E’ forse questo il contesto privilegiato in cui l’Attività Motoria e Sportiva, intesa come educazione al movimento per la salute, trova ulteriore ragione di persistenza, ed anche di sviluppo, all’interno di un progetto educativo e formativo che miri alla crescita dell’alunno nelle sue dimensioni intellettuali e fisiche ricordando che la salute è un bene primario, individuale e sociale.

 

GRIGLIA INDICATORI

  • Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo e fiducia in sé.
  • Accettare, rispettare, collaborare con gli altri e i “diversi da sé”.
  • Attivare atteggiamenti di ascolto/conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri
  • Esercitare modalità socialmente efficaci nel gioco rispettando le regole e manifestando le proprie opinioni.
  • Conoscere spazi, strutture, strumenti della propria scuola
  • Individuare le norme di corretto comportamento che disciplinano la vita nell’ambiente classe e negli spazi comuni dell’edificio scolastico (area cortiva, palestra, servizi igienici, ecc.)
  • Conoscere in modo specifico alcune norme che regolano l’utilizzo dell’ambiente palestra
  • Manifestare il proprio punto di vista in forma corretta nell’ambito del gioco
  • Attribuire valore alle diverse caratteristiche che contraddistinguono le persone.
  • Riconoscere le proprie modalità di relazionarsi con gli altri;
  • Scoprire e riconoscere caratteristiche e abilità nei compagni di classe
  • Rafforzare il bisogno di “sicurezza” che trova nelle regole del gioco il suo punto di riferimento
  • Realizzare attività di gruppo che favoriscano la conoscenza e l’incontro con culture ed esperienze diverse.
  • Elaborare tecniche di osservazione e di ascolto del proprio corpo per distinguere i momenti di benessere da quelli di malessere;
  • Verbalizzare gli stati fisici personali e individuare le possibili cause che li hanno determinati.

Secondo questi obiettivi, l'educazione ludico-sportiva potrà inserirsi nella scuola secondo la logica dell'unitarietà dell'insegnamento; in particolare il ruolo dell'insegnante nelle attività psicomotorie sarà quello di mettere il bambino in situazione di apprendimento partendo dalla sua realtà e dandogli la possibilità di fare esperienze attive e concrete che gli permetteranno di strutturare le capacità mentali dei pensiero.

Le attività di gioco, è indispensabile dirlo anche se risaputo, sono all'origine di ogni conoscenza del bambino che muovendosi e agendo si organizza nello spazio e nel tempo, impara a dosare e a finalizzare sempre meglio l'attività motoria, acquisendo sicurezza in sé e della propria autonomia.

 

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

Con le attività di gioco motorio e sportivo l’alunno avrà avuto la possibilità di “ costruire “la propria identità personale, con la consapevolezza delle proprie qualità e dei propri limiti, in quanto tale ambito di esperienza rappresenta una sintesi privilegiata dove coniugare il sapere, il saper fare e il saper essere. L’alunno acquisisce consapevolezza di sé e del diverso da sé attraverso l’ascolto e l’osservazione del proprio corpo, la padronanza degli schemi motori e posturali. attraverso le esperienze ritmico-musicali. discipline sportive. onosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo. l’importanza di rispettarle, nella consapevolezza che la correttezza e il rispetto reciproco sono aspetti irrinunciabili nel vissuto di ogni esperienza ludico-sportiva.

 

CONTENUTI E ATTIVITA’

Il piano di lavoro di Educazione motoria che si vuole presentare individua tre principali coordinate di sviluppo.

  1. La prima mira a promuovere l'arricchimento dei linguaggi specifici dell'Educazione motoria, quali il linguaggio motorio ( linguaggio prevalente nelle attività ludico-motorie), il linguaggio sportivo( linguaggio prevalente nel gioco-sport, il linguaggio espressivo- motorio(linguaggio prevalente nei giochi della tradizione ludica infantile, ecc.). Tale intervento educativo si riassume nel concetto di "Educazione del movimento e della comunicazione - espressione corporea" e si realizza nell'apprendimento di nuove e sempre più complesse abilità motorie e corporee e nel consolidamento di quelle già acquisite.
  2. La seconda coordinata di sviluppo centra l'attenzione sulle valenze educative generali dell'esperienza specifica. Ogni bambino, nell'interazione con i compagni (mediata dal gioco), ricerca e desidera rinforzare la personale identità, ambisce ad acquisire un proprio ruolo e considerazione sociale, vuole esprimere una soggettiva autonomia e capacità nell'affrontare difficoltà e risolvere problemi, si abitua alla condivisione e al rispetto delle regole. Con il concetto riassuntivo di " Educazione attraverso il movimento e la comunicazione- espressione corporea" si indica l'insieme degli obiettivi educativi( educare e conoscere, educare a comunicare, educare ad agire, educare a socializzare) verso i quali l'insegnante, in modo intenzionale, organizza il proprio agire, sia con riferimento al singolo bambino che all'intera classe.
  3. La terza ed ultima proiezione del piano di lavoro si focalizza sulle possibili connessioni tra il progetto educativo e didattico di Educazione motoria e lo sviluppo di progetti educativi trasversali quali l'educazione all'ambiente, l'educazione interculturale, l'educazione alla salute, l’educazione alla cittadinanza attiva, ecc.

Nel gioco motorio e corporeo il bambino interiorizza comportamenti a valenza comunicativo-relazionale, acquisisce conoscenza e consapevolezza di sé e del mondo circostante, sviluppa la capacità di formulare ipotesi e risolvere problemi. In tutto ciò è evidente un sostanziale contributo all'acquisizione di un sapere complesso, di cui i progetti su indicati sono parte integrante, e la cui realizzazione può concretamente contribuire l'esperienza educativa motorio-corporea.

Risulta pertanto possibile, inoltre, identificare alcuni criteri didattici che possono determinare la scelta e l'individuazione delle diverse attività ludico-sportive secondo: il forte potenziale educativo riferito allo sviluppo delle capacità motorie e all'apprendimento delle abilità motorie; le caratteristiche ed il livello di sviluppo delle diverse funzioni di ciascuna delle dimensioni della personalità; le motivazioni suscitate e sollecitate dai giochi e dalle attività, e la loro efficacia pedagogica; il livello di difficoltà sia sul piano esecutivo che su quello della comprensione delle regole di gioco.

Le esperienze si svilupperanno attingendo ad una vasta gamma di opportunità:

  • *Esercizi, giochi che prevedano l'utilizzo di molteplici schemi motori ed in particolare il lanciare, l'afferrare, il colpire, il calciare finalizzati allo sviluppo degli aspetti coordinativi.
  • Esperienze che consentano di arricchire le informazioni (senso-percezioni) relative al proprio corpo.
  • Esperienze manipolative e di grafismo: riproduzione e rappresentazione di un percorso attraverso il disegno.
  • Giochi di esplorazione attiva dello spazio ambiente attraverso percorsi-spostamenti eseguiti individualmente o a gruppi per il controllo del proprio corpo in riferimento ad oggetti e persone ferme o in movimento (mappe-reticoli-punti di riferimento).
  • Percorsi misti e circuiti in palestra e in ambiente naturale realizzati secondo diverse possibili varianti esecutive.
  • Esercizi e giochi di equilibrio in condizioni statiche e dinamiche con o senza attrezzi in cui siano variate le superfici d'appoggio o che prevedano situazioni squilibranti.
  • Giochi, percorsi, traslocazioni, svolti singolarmente, a coppie, in gruppo, utilizzando anche il corpo come "attrezzo" e materiale/attrezzature sportive codificate e non.
  • Giochi che comportino il simultaneo o sequenziale controllo di più schemi motori: afferrare-colpire, correre-palleggiare, prendere-tirare, ecc.
  • Esercizi, giochi individuali, a coppie, in gruppo svolti a carico naturale e con l’utilizzo di piccoli attrezzi per il miglioramento delle qualità condizionali: mobilità articolare, forza rapida, resistenza organica, rapidità.
  • Esperienze motorie che facilitino la presa di coscienza e valutazione delle proprie funzioni fisiologiche in relazione alla modulazione del “carico fisico”: scoperta del ritmo cardiaco su sé stesso e sugli altri in diversi punti del corpo.
  • Giochi ed esercizi per la percezione degli atti respiratori
  • Esperienze motorie svolte in forma competitiva che consentano al bambino di percepire le condizioni di “fatica”
  • Attività di informazione legate alla dietetica sportiva e norme di igiene alimentare
  • Giochi sportivi semplificati individuali e di squadra: minihanball, minibasket, minivolley, minirugby giocoatletica, ecc, che consentano di conoscere ed apprendere i principali gesti tecnici utili al gioco.
  • Percorsi, staffette e circuiti svolti in palestra o all'aperto (orienteering) realizzati secondo sequenze preordinate dall'insegnante o inventate dai ragazzi con le diverse possibili varianti.
  • Esperienze di esplorazione e ricognizione dei vari spazi d'azione e delle norme che ne regolano il loro utilizzo.
  • Approfondimento delle tematiche relative alla prevenzione degli infortuni e alle "buone regole" igieniche.

 

ATTIVITA’ PROGETTATE ALL’INTERNO DELL’ISTITUTO SCOLASTICO

SCUOLA DELL’INFANZIA

 Giochi senso-percettivi

 Giochi sul dialogo tonico-corporeo

 Giochi sugli schemi motori di base

 

SCUOLA PRIMARIA

Classi Prime

 Giochi di movimento polivalenti

 Giocomotricità sulla scacchiera

 Giochi di ed. al ritmo

 Ginnastica artistica

 Minibasket

Classi Seconde

 Giochi di movimento polivalente

 Giochi di Ed. al ritmo

 Ginnastica artistica

 Tennis tavolo

 Minibasket

Classi Terze

 Ginnastica artistica

 Minivolley

 Miniciclismo

 Sci-giornata sulla neve

 Tennis tavolo

 Minibasket

Classi Quarte

 Ginnastica artistica

 Minivolley

 Bocce

 Atletica

 Calcio

 Minibasket

 Minitennis

Classi Quinte

 Ginnastica artistica

 Minivolley

 RugbyAtletica

 Calcio

 Minibasket

 Minitennis

 

SCUOLA SECONDARIA di primo grado

Le attività proposte all’interno del Centro Sportivo Scolastico, aperte a tutti gli alunni frequentanti le classi prime, seconde e terze, sono:

 Pallavolo

 Basket

 Ginnastica artistica

 Danza

 Calcio a 5

 Atletica

 Tennis Tavolo

 Nuoto

 Rugby

 

METODOLOGIE UTILIZZATE

Affinché gli obiettivi di apprendimento di seguito formulati siano facilmente raggiungibili, risulta essenziale applicare e utilizzare nella prassi didattica alcuni importanti principi metodologici che consentano di facilitare e ottimizzare i processi di apprendimento motorio. Il possesso e la padronanza di una pluralità di metodi consente di strutturare ed organizzare percorsi di apprendimento in grado di rispondere a tutti quei fattori di complessità che caratterizzano la situazione didattica, non ultima l’attenzione ai differenti stili cognitivi degli alunni. Anche le attività motorie e sportive non possono prescindere da questa riflessione comune. Pertanto non si sottraggono nel considerare come siano rilevanti nel processo di formazione motoria e sportiva le molteplici interazioni tra stili d’insegnamento e metodi didattici che possano concorrere e sostenere ciascun alunno verso apprezzabili livelli di competenza motoria. Questo approccio permette di ricondurre la pratica motoria (corpo e movimento) all’interno di un contesto educativo in cui le esperienze del bambino non risentano di interventi metodologico-didattici casuali, occasionali ed estemporanei, ma prevedano l’utilizzo di procedure consapevoli e attentamente programmate. Pertanto l’assunzione di determinate strategie didattiche ovvero il modo in cui l’insegnante organizza l’ambiente di apprendimento in un contesto di gruppo quale la classe, dovranno tener presente che: L’esperienza motoria deve connotarsi come “vissuto positivo” mettendo in risalto la “capacità di fare” del bambino, rendendolo costantemente " protagonista" e progressivamente " consapevole "nell’acquisizione delle proprie competenze motorie. Più il bambino sperimenta il successo della propria azione, più acquisisce fiducia in sé, più sente di essere capace più è disponibile a sperimentare e “mettersi in gioco”. Nell'ottica dell'attività motoria, ogni metodologia che mette in risalto " la capacità di fare " del bambino, inevitabilmente provocherà una grande produzione; questa, adeguatamente valorizzata, farà sentire il bambino capace di " ideare " creando così una serie di azioni-conquiste che condurranno il soggetto oltre al possesso di competenze disciplinari anche alla formazione di un’immagine di sé positiva. Pertanto è importante che nell’attività motoria il soggetto maturi esperienze cognitive, sociali, culturali e affettive significative. L’esperienza motoria deve realizzarsi come un’attività che non discrimina, non annoia, non seleziona, permettendo a tutti i bambini la più ampia partecipazione nel rispetto delle molteplici diversità. Ogni bambino è portatore di un proprio corredo motorio che attraverso opportune occasioni di apprendimento dovrà essere sviluppato, migliorato qualunque siano le capacità personali. Infatti nel gioco motorio le “diversità” del bambino devono trovare lo spazio formativo più adeguato garantendo loro esperienze capaci di valorizzare comunque le rispettive abilità motorie nel rispetto del diritto all’uguaglianza che la scuola deve tutelare. Nell’ambito di una Educazione alla Polisportività cioè “aperta” a molteplici stimoli derivanti dalla pratica di diversificate esperienze di gioco-sport, si dovranno creare le condizioni didattiche affinché ogni alunno abbia la possibilità di conoscere e sperimentare (capacità di riuscire) numerose attività sportive contenenti una vasta gamma di variabili, in grado di suscitare interesse e motivazione nei ragazzi. Infine, è necessario considerare le modalità di attuazione delle attività motorie, all'interno del singolo intervento: le modalità di organizzazione del lavoro (attività per gruppi, collettive o individuali ), il modo di proporsi dell'insegnante nei confronti degli alunni , che ricalca i vari stili di insegnamento/apprendimento:

  • gli induttivi (per libera esplorazione, per scoperta guidata, per problem solving);
  • i deduttivi (metodo prescrittivo-direttivo e quello per assegnazione dei compiti).

 

STRUMENTI, ATTREZZATURE E SPAZI

Le esperienze di attività motoria e sportiva verranno sviluppate utilizzando una pluralità di spazi: Palestre scolastiche Centro Sportivo comunale Impianto natatorio Aree verdi Ambienti scolastici

Per lo svolgimento delle attività verranno utilizzati piccoli e grandi attrezzi in dotazione agli impianti sportivi, materiale non codificato, strumenti di supporto multimediale.

 

VERIFICA E VALUTAZIONE (criteri di verifica e indicatori di qualità)

Criteri di verifica e indicatori di efficacia:

Gradimento

livello di soddisfazione rispetto al bisogno formativo/alle aspettative

Partecipazione

coinvolgimento personale e interazione nel gruppo

Apprendimento

modificazione significativa degli atteggiamenti/delle conoscenze/delle condotte in ingresso.

Trasferimento

Impiego delle acquisizioni in altre situazioni

Monitoraggio

E’ prevista nell’ambito del progetto una fase di monitoraggio iniziale, intermedia e finale attestante: La corrispondenza del progetto formativo alle aspettative dei soggetti coinvolti. L’efficacia delle metodologie applicate La funzionalità organizzativa Il livello di partecipazione Il miglioramento nelle relazioni educative-professionali Una modifica degli atteggiamenti professionali Il livello di soddisfazione dei soggetti coinvolti. Queste fasi saranno svolte attraverso alcuni strumenti di rilevazione somministrati ad utenti, operatori e ad altre figure coinvolte nel progetto formativo.

Valutazione

Al termine delle esperienze di progetto (durata pluriennale) verrà predisposta una valutazione dei processi attivati e dei risultati ottenuti attraverso alcuni momenti congiunti di verifica esplicitati attraverso una relazione di sintesi finale. In particolare, le procedure di valutazione saranno finalizzate all’osservazione della coerenza tra le finalità del progetto e gli obiettivi raggiunti, confrontando gli strumenti utilizzati e le risorse impiegate. Valutazione strutturale: coerenza del piano operativo Valutazione qualitativa: rilevanza dei contenuti progettuali Valutazione sistemica: valenza sussidiaria del progetto rispetto alla programmazione istituzionale

Documentazione

Nell’ambito del percorso progettuale verrà predisposto materiale documentativo riguardante le esperienze formative attivate che sarà poi inserito nel sito web dell’Istituto. Il progetto prevede l’utilizzo della rete telematica per consentire una maggiore interazione tra le scuole “in rete” ed inoltre per pubblicizzare riflessioni ed esperienze prodotte.

Gli strumenti utilizzati:

 Report periodico (compilazione periodica di un diario di bordo)

 Schede di valutazione interna (compilazione iniziale, in itinere, e finale di una scheda tecnica di rilevazione distinta per gli operatori e per l’utenza).

 Questionario utenti

 Colloqui periodici con gli esperti esterni e gli insegnanti.

 Protocolli di osservazione diretta.

Colloqui periodici con le famiglie, gli insegnanti e gli educatori.

 

INTEGRAZIONE SPORT E DISABILITA’

L’esperienza sportiva scolastica promossa all’interno del progetto dovrà essere vissuta dagli studenti come opportunità di partecipazione e di assunzione di responsabilità. Affinchè si possa recuperare una dimensione di Educazione alla piena Cittadinanza e delle pari opportunità, il percorso progettuale prevede l’elaborazione e l’attuazione di interventi di individuazione e recupero degli svantaggi, di coinvolgimento diretto degli alunni con bisogni educativi speciali, di sostegno e integrazione per tutti quegli alunni che vivono in situazioni di particolare disagio o difficoltà.

Pertanto il progetto mira alla realizzazione di azioni efficaci nelle seguenti aree:

  • Area della prevenzione e dell'Educazione alla Salute, intesa come dimensione trasversale alle attività educative promosse all'interno della Scuola. In particolare, l'attività motoria potrà contribuire ad una promozione del benessere psico-fisico attraverso l'acquisizione di una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
  • Area dell'integrazione e prevenzione del disagio sociale: sviluppo della socializzazione e integrazione fra soggetti "abili" e "a rischio" utilizzando molteplici forme di attività sportiva come mediatori e facilitatori dell'esperienza di conoscenza e di relazioni significative, rafforzando in tal modo la funzione educativa e sociale della scuola, quale ambito privilegiato per l’azione di contrasto alla devianza giovanile e di integrazione dei soggetti in condizione di disabilità o marginalità sociale.
  • Area della costruzione dell'identità: promuovere l'assunzione della propria identità attraverso l’assunzione di una piena cittadinanza e rimotivando una potenziale capacità di autonomia personale;
  • Area delle politiche a favore dei disabili, attraverso un processo di sensibilizzazione e di coinvolgimento di tutti gli alunni disabili, all'interno di un programma di comunità educante, promuovendo esperienze di incontro e integrazione con i soggetti diversamente abili mediante relazioni significative sviluppate dentro al gioco e allo sport.

Area dell’integrazione, attraverso un processo di sviluppo della socializzazione e integrazione fra soggetti appartenenti a diverse etnie e culture utilizzando il gioco e lo sport come mediatori e facilitatori dell'esperienza di conoscenza e relazione. L'educazione motoria non è semplicemente incontro/confronto con l’altro, ma promuove comportamenti orientati al rispetto ed alla tolleranza per garantire: aiuto verso chi si trova in condizioni di disagio (impegno sociale e relazionale) reciproca conoscenza (impegno cognitivo) cooperazione per il cambiamento (impegno etico-morale)

E' mediazione fra culture diverse, valorizzazione positiva delle diversità come risorsa e confronto produttivo e non riduttivo, promozione delle capacità di convivenza, superamento dell'etnocentrismo, il superamento del conflitto e la sua gestione seguendo criteri di tolleranza, rispetto, serena convivenza. Di conseguenza, una delle finalità formative della scuola è promuovere, con il dialogo ed una serie di attività laboratoriali, questo modello di integrazione nel pieno rispetto delle diversità. L'obiettivo prioritario dell'Istituzione scolastica pertanto è oggi anche quello di promuovere il dialogo-relazione quale presupposto educativo per la disponibilità al confronto ed all'accettazione del diverso, da intendersi non solo come elemento differenziato sul piano etnico-culturale ma più semplicemente come espressione di valori, anche concettuali, differenti dal nostro punto di vista.

Il percorso mira all’acquisizione di competenze sia disciplinari che trasversali al fine di:

  • attivare percorsi di rafforzamento dell’identità dei ragazzi “diversamente abili” grazie anche ad attività ricreative ludico-sportive finalizzate alla promozione dell’agio e contenere fenomeni di devianza e disagio psico-sociale
  • promuovere modelli di attività polisportiva in grado di favorire processi di socialità, aggregazione ed incontro in una logica “inclusiva” Recuperare e valorizzare la dimensione dell’esperienza ludica come facilitatore relazionale nel soggetto disabile
  • creare occasioni di corresponsabilità tra famiglia, realtà associative e soggetti istituzionali al fine di garantire esperienze di integrazione sociale.

La valutazione degli apprendimenti nella scuola italiana

Riferimenti normativi

su cui si basano le scelte del nostro Istituto

  • Decreto n. 122 del 2009, Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione;

  • Decreto legislativo n. 62/2017, recante norme in materia di valutazione e di certificazione delle competenze;

  • DM n. 741/2017, dedicato a disciplinare in modo organico gli esami di Stato di Scuola Secondaria di I grado;

  • DM n. 742/2017, con il quale sono stati adottati i modelli nazionali di certificazione nazionale delle competenze al termine della Scuola Primaria e del primo ciclo di istruzione;

  • Nota n. 1865 del 10 ottobre 2017, volta a fornire indicazioni in merito a valutazione, certificazione delle competenze ed Esame di Stato nelle scuole del primo ciclo di istruzione.

  • Ordinanza n. 172 del 4 dicembre 2020 , Valutazione periodica e finale degli apprendimenti delle alunne e degli alunni delle classi della scuola primaria.

  • Linee guida valutazione scuola primaria , La formulazione dei giudizi descrittivi nella valutazione periodica e finale della scuola primaria.

  

Come si valutano gli studenti nella scuola italiana?

La valutazione scolastica riguarda l’apprendimento e il comportamento degli studenti.

I docenti procedono alle verifiche intermedie, periodiche e finali, coerentemente con gli obiettivi di apprendimento previsti dal PTOF della scuola, in coerenza con le Indicazioni nazionali e con le Linee Guida specifiche per i diversi livelli del percorso scolastico.

Il decreto legislativo 62/2017, attuativo della Legge 107/2015, ha modificato il modello di valutazione della scuola del primo ciclo nell’ottica di apportare i miglioramenti di cui, negli anni, la comunità pedagogica ha condiviso l’opportunità.

L'insegnamento dell'EDUCAZIONE CIVICA, introdotto a partire dall'a.s. 2020-'21 come "insegnamento trasversale" (TUTTI I DOCENTI SONO COINVOLTI E CONTRIBUISCONO ALLA SUA REALIZZAZIONE), viene valutato collegialmente al pari delle altre discipline di studio.

Per essere ammessi alla classe successiva gli alunni devono aver frequentato almeno i tre quarti del monte orario annuale. Sono previste delle deroghe a questo limite, deliberate dal Collegio dei Docenti.

 

Valutazione nel primo ciclo di istruzione
SCUOLA PRIMARIA

La valutazione degli apprendimenti delle alunne e degli alunni frequentanti la scuola primaria è stata rivista.

Il nuovo impianto valutativo supera il voto numerico.

Viene introdotto il giudizio descrittivo per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa, al fine di rendere la valutazione degli alunni sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno. 

Secondo quanto previsto dalle nuove disposizioni, il giudizio descrittivo di ogni studente sarà riportato nel documento di valutazione e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento:

 

• Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.

• Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.

• Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.

• In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.

 

I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo, si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione.

La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), mentre la valutazione degli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento terrà conto del Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Per quanto riguarda l’ammissione alla classe successiva, le alunne e gli alunni di Scuola Primaria saranno ammessi anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione. Resta ferma, come prevede la normativa vigente, la non ammissione alla classe successiva in casi eccezionali, deliberata all'unanimità dai docenti contitolari.

 

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Nella Scuola Secondaria di primo grado la valutazione è effettuata dai Docenti del Consiglio di Classe mediante l’attribuzione di un voto in decimi con funzione formativa: la valutazione, infatti, deve accompagnare i processi di apprendimento e costituire uno stimolo al miglioramento continuo, finalizzando i percorsi didattici all'acquisizione di competenze disciplinari, personali e sociali.

In tale ottica la valutazione in decimi viene correlata:

  • all'esplicitazione dei livelli di apprendimento raggiunti dall’alunno;
  • all’attivazione, da parte dell’istituzione scolastica, di specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento.

Le ammissioni alla classe successiva e all'Esame di Stato sono deliberate a maggioranza dal Consiglio di Classe, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento, dunque anche in caso di attribuzione di voti inferiori a sei decimi.  

La valutazione del comportamento viene declinata prevedendo un richiamo diretto allo sviluppo delle competenze di cittadinanza e introducendo nella scuola secondaria di primo grado la valutazione attraverso un giudizio sintetico.

Per essere ammessi all’Esame di Stato gli alunni, oltre ad aver frequentato i tre quarti del monte orario annuale, devono aver partecipato alle Prove Invalsi, che si svolgono nel mese di aprile, e non essere incorsi nella sanzione disciplinare che prevede l’esclusione dall’esame. Durante lo scrutinio finale i docenti del Consiglio di Classe attribuiscono all’alunno un voto di ammissione che fa riferimento al percorso scolastico triennale. Può anche essere inferiore a 6/10.

PROVE INVALSI a.s. 2023-'24. Calendario e tante info utili!

Le Prove INVALSI misurano l’apprendimento di alcune competenze fondamentali, indispensabili per l’apprendimento scolastico anche delle altre discipline, così come nella vita, per la cittadinanza o sul lavoro.

calendario INVALSI 2024

Scarica il calendario in formato PDF

LA NOSTRA SEC. di primo grado EFFETTUERA' LE PROVE DELLE CLASSI TERZE NELLA SETTIMANA 15 -20 APRILE 2024. 

Nel nostro istituto, la valutazione formativa come valutazione per l'apprendimento

https://www.invalsiopen.it/valutazione-per-apprendimento-caratteristiche-finalita/

Contributo di Mario Comoglio, in dialogo con Luisa Bartoli

 

CHE COS'E' LA VALUTAZIONE FORMATIVA?

E' una valutazione per l'apprendimento, cioè a servizio dell'apprendimento: alunno e insegnante possono avvalersene  per capire che cosa fare per migliorare

l'uno nel proprio percorso formativo,

l'altro nell'impostazione e nell'orientamento del processo didattico.

“Una valutazione per l’apprendimento è qualsiasi valutazione che ha, nella sua progettazione e pratica, come prima priorità lo scopo di promuovere l’apprendimento degli studenti.

È diversa dalla valutazione progettata principalmente per lo scopo di rendicontazione (accountability), o di classifica degli studenti o di certificazione della competenza.

Un’attività di valutazione può aiutare l’apprendimento se fornisce informazioni che gli insegnanti e i loro studenti possono utilizzare come feedback per valutare se stessi e i propri compagni e modificare le attività di insegnamento e di apprendimento, attività nelle quali sono impegnati.

Tale valutazione diventa “valutazione formativa” quando le informazioni sono effettivamente utilizzate per migliorare il lavoro di insegnamento e per ciò stesso soddisfare le esigenze di apprendimento”.

Black, Harrison, Lee, Marshall, & Wiliam (2004)

 

La valutazione formativa si compie “durante” il processo di insegnamento e come tale, potremmo dire, si confonde con esso.

Essa, seppure raccoglie informazioni dallo studente sulla sua comprensione, non ha lo scopo di trarre informazioni sul suo apprendimento, ma sull’efficacia dell’insegnamento. È valutazione della classe e non dell’individuo, ma ha lo scopo di scoprire chi o quanti non hanno inteso quello che è stato spiegato.

Valuta la comprensione, ma non per giudicare l’apprendimento, per scoprire per chi modificare l’insegnamento.

La valutazione formativa non riguarda gli studenti, ma insegnanti e studenti che da essa ricevono informazioni su ciò che fanno o sta accadendo per modificare l’insegnamento o l’apprendimento, e per chi è necessario farlo.

 

Cosa rende formativa la valutazione?

Ciò che rende formativa ogni particolare valutazione non è lo specifico strumento di misurazione impiegato, ma il modo in cui sono usate le informazioni raccolte dallo strumento.

Se l'insegnante utilizza le informazioni tratte da una determinata valutazione (un quiz, un questionario aperto, un problem solving, un saggio breve ...)

  • per monitorare l'apprendimento,
  • per dare feedback agli studenti,
  • per adattare le sue strategie didattiche in modo da incoraggiare il progresso verso gli obiettivi desiderati,

quell'insegnante è impegnato in una valutazione squisitamente formativa.

 

La pratica della valutazione formativa

Per svolgere una valutazione formativa efficace, l’insegnante deve sviluppare nella classe la cultura dell’apprendimento, cioè un clima e un modo spontaneo di sentire e di vivere l’apprendimento stesso. Deve creare, in modo implicito e indiretto, un clima che invita o richiama all’impegno, comunica aspettative e risultati, dimostra pazienza, disponibilità, attenzione e incoraggia il miglioramento.

Nel valutare, l’insegnante dovrebbe focalizzare tutta la persona dello studente, tenendo conto tanto delle sue abilità quanto dei suoi sentimenti. Vi sono studenti timidi, ansiosi, incerti e perfezionisti che vivono il compito scolastico con forti emozioni: essi si caratterizzano per la stretta connessione che vivono tra cognizione e emozione. Spesso l’emozione condiziona l’abilità cognitiva e viceversa.

L’insegnante non può rivolgersi agli studenti distinguendo il lato emotivo da quello cognitivo: lo studente è un tutt’uno. Quando non raggiungono i risultati desiderati, essi vivono scoraggiamento e delusione, perdono la stima di sé, rifiutano il compito e gli argomenti disciplinari. Quando raggiungono un risultato eccellente essi provano anche orgoglio, fiducia in se stessi, piacere: percepiscono un rapporto di vicinanza e di comprensione con l’insegnante che “empatizza”. Ma se l’insegnante si focalizza sulla dimensione cognitiva senza sintonizzarsi con le loro emozioni, provano sentimenti di estraneità verso di lui.

Condividere con lo studente scoraggiamento e sfiducia a causa dell’insuccesso come anche gioia per il successo conseguito è l’atteggiamento che certamente crea un clima positivo e favorevole al riconoscimento dei propri limiti e propizia la disponibilità a impegnarsi per superarli.

In concreto, l’insegnante dovrebbe:

  • dimostrare di apprezzare l’impegno più che le doti naturali e il successo;
  • offrire opportunità di discutere l’apprendimento con l’insegnante o con i compagni;
  • chiarificare e condividere le finalità dell’apprendimento all’inizio di ogni unità di apprendimento e di ogni lezione.

Per una valutazione formativa efficace, è importante:

  • che gli studenti conoscano con chiarezza qual è la competenza finale da raggiungere e comprendano che ogni anche piccolo apprendimento contribuisce al conseguimento dell’obiettivo finale;
  • rendere chiaro agli studenti “che cosa” si apprenderà,
  • ripetere in ogni lezione ciò che si dovrà imparare,
  • chiedere di ripeterlo con parole proprie,
  • accertarsi che gli studenti comprendano e conoscano i criteri di valutazione e le caratteristiche di un lavoro ben fatto,
  • chiedere di discutere esempi che non realizzano i criteri espressi,
  • motivare l’importanza di quello che si apprenderà.

Quelle sopra elencate sono tutte strategie utilizzabili per comprendere meglio verso dove si è diretti.

Educare gli studenti alla responsabilità del proprio apprendimento richiede non solo rendere chiari gli obiettivi, ma anche trasmettere il messaggio che lungo il processo di apprendimento è necessario monitorare continuamente il proprio percorso e far percepire che la valutazione è parte integrante del processo (rifondare in classe, nella scuola una nuova cultura della valutazione).

In generale, questa operazione di monitoraggio richiede di educare gli studenti prima a scoprire quello in cui sono riusciti e poi quello in cui pensano di dover migliorare. A questo scopo l’insegnante può applicare molte strategie.

1. Prima della fine di ogni lezione, invitare gli studenti a rispondere a domande che sollecitino la metacognizione dei processi attivati (Che cosa hai imparato di nuovo? Che cosa ti sentiresti sicuro di poter spiegare a un tuo compagno? Che cosa di quanto hai scoperto e conosciuto oggi ti ha procurato molto piacere? Di ciò su cui oggi abbiamo lavorato, che cosa ti è stato più utile per imparare? Che cosa non hai trovato facile capire? Che cosa vorresti comprendere meglio? Che tipo di aiuto ti servirebbe? Su che cosa vorresti porre delle domande?)

2. Al termine di un breve periodo di lavoro e di apprendimento, chiedere agli studenti di verificarsi su alcune conoscenze. L’insegnante parafrasa un contenuto in poche parole, gli studenti rispondono usando i colori del semaforo per autovalutarsi:

Verde: Ho capito bene;

Giallo: Non completamente chiaro;

Rosso: Non ho capito.

3. Somministrare un questionario sul quale lo studente si autovaluta su una scala di chiaro/non sono sicuro/non ho capito.

4. Al termine di una lezione, di un breve periodo di spiegazione o di lettura, chiedere agli studenti di scrivere ciò che hanno compreso.

5. Su di un foglio chiedere agli studenti di esprimere ciò in cui hanno trovato difficoltà.

6. La valutazione tra compagni si presenta tra le strategie più rilevanti ed efficaci.

Gli studenti si scambiano i lavori fatti, dicono ciò che li ha colpiti, ciò che a loro piaciuto tra quello che hanno fatto fino a quel momento.

Prima della fine di ogni lezione gli studenti comunicano a un compagno quello che hanno compreso bene e pongono una domanda su ciò che non hanno compreso. Se il compagno non è in grado di chiarire il dubbio o la “non-comprensione”, segnalano la cosa su un foglio all’insegnante.

Gli studenti sono invitati ad esaminare il lavoro di un compagno in riferimento ad una rubrica di valutazione o ad una traccia fornita dall’insegnante.

Gli studenti usano i colori del semaforo per qualificare il lavoro di un compagno:

Verde: Avanti! È chiaro, molto bene;

Giallo: Adagio! Può essere migliorato;

Rosso: Fermati e correggi!

Queste e altre attività di autovalutazione tra compagni, oltre a sviluppare una cultura di valutazione in classe, aiutano a chiarificare i criteri di valutazione, educano a riflettere sulla esperienza di apprendimento, scoprendo ciò che si è fatto di buono e ciò che ha bisogno di miglioramento; fanno ricordare e comprendere che cosa è avvenuto, danno un’idea più chiara di ciò che è stato appreso e raggiunto, fanno assumere responsabilità nell’organizzazione del proprio lavoro, memorizzano le attività svolte, consentono di prendere decisioni su azioni da intraprendere e obiettivi immediati da conseguire.

L’autovalutazione lungo il processo di apprendimento non manca di avere effetti sull’insegnante: egli diventa più libero nell’osservare e riflettere su ciò che sta avvenendo in classe; durante l’autovalutazione ha la possibilità di comprendere meglio i bisogni e le difficoltà degli studenti; può intervenire immediatamente per il recupero quando c’è una difficoltà, senza rimandare a quando ormai sarà troppo tardi; ha conoscenza di come stanno procedendo l’apprendimento e il lavoro e può prendere decisioni quali: fermarsi, come procedere, cosa cambiare; in altre parole, conosce meglio i singoli studenti.

7. Indicare il “punto raggiunto e il progresso successivo”.

La valutazione formativa si colloca in un “processo” di apprendimento, cioè lungo lo svolgersi di un tempo nel quale si compiono operazioni diverse ognuna delle quali richiede una verifica per procedere. Conoscere il tempo in cui compierla non è difficile se l’insegnante si è programmato una serie di attività svolgendo le quali lo studente si avvicina all’obiettivo di apprendimento desiderato. La conclusione di un’attività dovrebbe essere il momento ideale per verificare se l’apprendimento previsto è stato conseguito. La verifica formativa dovrebbe for-nire due risposte a due domande: è stato conseguito l’obiettivo o si deve ancora rimanere sull’attività? Quale è l’obiettivo successivo da raggiungere?

A intervalli regolari – di solito alla fine di una unità di lavoro – è utile preparare un commento sulla qualità del risultato per suggerire il miglioramento successivo. Questo funziona per gli studenti come riepilogo del punto in cui si trovano rispetto ai livelli desiderati, ma soprattutto stabilisce una relazione tra il punto di arrivo e la meta successiva. Una varietà di approcci può in questo, essere di aiuto agli studenti, ma è importante:

coinvolgere attivamente nel valutare il successo conseguito e individuare gli obiettivi successivi; individualmente, in coppia o in gruppo, utilizzando criteri stabiliti, gli studenti possono giudicare un lavoro o una prestazione esemplare ed esplicitare ciò che vi è di “ben fatto” e “da migliorare”; ciò abilita gli studenti ad analizzare criticamente e oggettivamente il lavoro e li motiva al controllo del proprio progresso; aiuta anche a conoscere in modo esplicito qual è la differenza in una prestazione tra i diversi livelli di giudizio;

presentare al lavoro degli studenti commenti che aiutino a rendersi conto di come progredire (“medaglia e missione”); ad esempio: “Fino a… va molto bene. Nella parte successiva devi ordinare meglio le tue idee”.

8. Fare domande opportune e significative.

Le domande sono un altro strumento efficace e flessibile per la valutazione formativa: da anni è riconosciuta alla domanda un potere particolare nell’apprendimento. È utilizzata per la comprensione, per l’analisi, per la ricerca, per il pensare critico, per la curiosità, per la creatività, per suscitare l’interesse e la motivazione. Nella valutazione formativa le domande possono essere utilizzate per verificare la comprensione della conoscenza, l’abilità di processi o per rilevare capacità metacognitive e il loro buon uso può conseguire cambiamenti rapidi e positivi.

Non basta formulare domande significative e stimolanti. Se esse sono rivolte alla classe (o anche tra compagni) è importante assicurarsi che tutti prestino atten-zione alla domanda e riflettano. È opportuno abituare gli studenti a porre un tempo di riflessione prima di rispondere, e chiedere loro di non alzare la mano per parlare fino a che il tempo di riflessione non sia terminato.

A questo scopo l’insegnante deve curare soprattutto alcuni aspetti e modalità:

  • invitare gli studenti a discutere in coppie o in piccoli gruppi la loro opinione su una domanda o su di un argomento, poi chiedere a qualcuno ‘rappresentativo’ di condividere l’opinione con il gruppo più ampio;
  • chiedere agli studenti di scrivere la risposta e successivamente leggerne alcune ad alta voce;
  • presentare alcune possibili risposte a un problema, poi chiedere di votarle giustificando il proprio giudizio;
  • le domande sono uno strumento di valutazione formativa molto flessibile: l’insegnante può disporre di molte modalità di applicazione, e rendere l’attività anche piacevole e interessante agli studenti. Ad esempio:
    • far scrivere la comprensione di concetti riguardanti un certo ambito di conoscenza prima e dopo l’istruzione;
    • chiedere agli studenti di riassumere le idee principali che essi ricavano da una spiegazione, discussione o lettura assegnata;
    • alla fine di un periodo di insegnamento/apprendimento far svolgere un piccolo problema o porre domande e controllare le risposte;
    • intervistare gli studenti individualmente o in gruppi, sul come pensano di risolvere qualche problema;
    • somministrare frequentemente brevi questionari (non lunghi e non fre-quenti). Un nuovo apprendimento dovrebbe essere verificato trascorsa una settimana anche prima, dalla precedente esposizione;
    • ad un gruppo di due/tre/quattro proporre di discutere un argomento; dopo un tempo stabilito, ogni membro del gruppo si trovi in gruppo con membri di altro gruppo; ognuno abbia un minuto per riassumere la riflessione del proprio gruppo agli altri e, prima di tornare al proprio gruppo, si sottoponga alle domande.

Se si vuole che gli studenti si controllino nella comprensione, o se l’insegnante vuole verificare la comprensione degli studenti si formuleranno domande come:

■ Prova a descrivere con tue parole "..."

■ Che cosa significa "..." ?

■ Prova a spiegare "..." con tue parole in modo più chiaro

■ Spiega perché "..." è un’idea importante.

■ Spiega perché/Spiega come

Se si vuole che gli studenti o l’insegnante esprimano una comprensione più profonda, si definiranno domande che richiedono maggiore elaborazione come:

■ Per quali aspetti ____________ è simile a ________________?

■ Quale differenza trovi tra ____________ e _______________ ?

■ Per quali motivi ___________ determina ____________ ?

■ Come __________ potrebbe essere applicata a ___________ ?

■ In che modo ___________ si connette a ___________ che già conoscevi? Che cosa accadrebbe se ____________?

Oltre alle strategie di applicazione ed alla tipologia di domande, l’insegnante deve essere attento a creare un clima di sostegno alla domanda stessa. Ad esempio, ponendo una domanda:

■ facilitare la risposta, dicendo: “Penso che per rispondere a questa do-manda dovrete pensarci bene. Non mi aspetto che rispondiate in modo giusto, ma che ci riflettiate...”.

■ invitare altri a partecipare ad una risposta data. Ad esempio, “Siete tutti d’accordo? Qualcuno ha da precisare o da aggiungere qualcosa?”;

■ chiedere/ottenere “eco” ad una risposta. Ad esempio, “Sareste d’accordo con una risposta come …?”.

■ togliere la preoccupazione della risposta. Così, “Rispondi come ti sembra di rispondere. Non preoccuparti che sia giusto o errato”.

■ invitare altri a riflettere su di una risposta data. Ad esempio, “Siete tutti d’accordo? Qualcuno ha da precisare o da aggiungere qualcosa?”.

 

La valutazione dopo-l’insegnamento

La valutazione dopo-l’insegnamento avviene quando l’insegnante ha terminato di insegnare, nell’unità di apprendimento, tutto quello che doveva essere insegnato.

Come già detto in paragrafi precedenti, l’unità di apprendimento ha un contenuto complesso che non può essere racchiuso in una sola esperienza di apprendimento.

Per questo la complessità viene frammentata in piccole parti “comprensibili e assimilabili”. Ma la comprensione di un contenuto nella sua complessità non è data dalla comprensione delle singole parti: per questo, prima di verificare l’apprendimento l’insegnante provoca, stimola o controlla l’integrazione delle conoscenze dello studente.

La verifica dopo-l’insegnamento, in quanto verifica formativa, ha lo scopo di controllare se “tutti” gli studenti sono pronti o se qualcuno ha ancora bisogno di una puntualizzazione per essere pronto alla prova finale, sommativa.

 

La valutazione personalizzata Comoglio.pdf
La valutazione della competenza - De Agostini.docx
Lett_2h_Che cosa valutazione per apprendimento - Wiliam F.doc

ESAME DI STATO al termine del primo ciclo di istruzione


“Il valore [dell’Esame] è essenzialmente morale, di prova di carattere e di volontà. Una prova da superare, una selezione da affrontare, come la vita esige fuori della scuola e in ben più severe condizioni e con maggiori ingiustizie" 

(da G. Amendola, Una scelta di vita)

INDICAZIONI PER LO SVOLGIMENTO DELL’ESAME DI STATO 
AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

A.S. 2022 – ‘23

Documento rivolto agli Allievi e alle loro Famiglie, elaborato dalla Scuola nell’ambito del 

Percorso sperimentale a supporto dell’organizzazione e svolgimento dell’Esame di Stato al termine del primo ciclo di Istruzione

in riferimento al seguente quadro normativo:

IN ALLEGATO E QUI TUTTE LE INFO DETTAGLIATE:

Indicazioni per allievi e famiglie.pdf

Fascicolo Esami di Stato a.s. 2022-'23.pdf

PREMESSA – Indicazioni generali in base alla normativa

 

Il primo ciclo di istruzione (Scuola Primaria + Scuola Sec. di primo grado) si conclude con un Esame di Stato il cui superamento costituisce titolo di accesso al percorso di studi successivo.

L'esame di Stato è finalizzato a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite dall'alunna o dall'alunno al termine del primo ciclo di istruzione.

La normativa vigente prevede che l'Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolga nel periodo compreso tra il termine delle lezioni (8 giugno 2023) e il 30 giugno 2023. Per le alunne e gli alunni risultati assenti ad una o più prove, per gravi e documentati motivi, la commissione prevede una sessione suppletiva d'esame da svolgere entro il 30 giugno e comunque entro il termine dell’anno scolastico.

La partecipazione alle prove nazionali Invalsi costituisce requisito di accesso alle prove

L’ammissione all’Esame di Stato è ufficializzata nello scrutinio finale. Gli alunni frequentanti le classi terze di Scuola Secondaria di primo grado sosterranno l’Esame in presenza dei seguenti requisiti:

a)      aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, definito dall'ordinamento della scuola secondaria di primo grado, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal Collegio dei Docenti, anche con riferimento alle specifiche situazioni dovute all’emergenza epidemiologica;

b)      non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato;

c)  aver partecipato alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall'Invalsi.

Il voto di ammissione è espresso dal Consiglio di Classe in decimi, in considerazione del percorso scolastico compiuto:

 

FORMULA PER LA DETERMINAZIONE DEL VOTO DI AMMISSIONE

MEDIA VOTI DEL PRIMO ANNO                20%

MEDIA VOTI DEL SECONDO ANNO          30%

MEDIA VOTI DEL TERZO ANNO                50%

 

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, a maggioranza, con adeguata motivazione, la non ammissione dell'alunna o dell'alunno all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo oppure l’ammissione con voto inferiore a sei decimi.

Per l’Esame del primo ciclo sono previste tre prove scritte e una prova orale.

Le prove scritte sono:

a) prova scritta relativa alle competenze di italiano;

b) prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche;

c) prova scritta relativa alle competenze nelle lingue straniere studiate; per le alunne e gli alunni che utilizzano le due ore settimanali di insegnamento della seconda lingua comunitaria per il potenziamento della lingua inglese o per potenziare l'insegnamento dell'italiano per gli alunni stranieri, la prova scritta fa riferimento ad una sola lingua straniera.

La prova orale (colloquio) è finalizzata a valutare il livello di acquisizione di conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni Nazionali per il curricolo (a pag. 10). Il colloquio viene condotto collegialmente dai docenti della classe, ponendo particolare attenzione alle seguenti capacità:

  •         argomentazione,
  •          risoluzione di problemi,
  •         pensiero critico e riflessivo,
  •         collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio.

Il colloquio tiene conto anche dei livelli di padronanza delle competenze connesse all'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Per i percorsi ad indirizzo musicale è previsto anche lo svolgimento di una prova pratica di strumento.

ll voto finale, espresso in decimi, è proposto dal Consiglio di Classe e deliberato dalla Commissione Plenaria, composta da tutti i docenti delle classi terze e dal Dirigente Scolastico in qualità di Presidente.

Il voto finale risulta dalla media tra:

  •          voto di ammissione (che “pesa”, dunque, il 50%);
  •          media dei voti delle prove scritte e del colloquio.

L’allievo consegue il diploma conclusivo del primo ciclo d’istruzione con una valutazione finale di almeno sei decimi. È prevista l’attribuzione della lode con deliberazione all’unanimità del Consiglio di Classe, in relazione alle valutazioni conseguite nel percorso scolastico del triennio.

Allegati

Fascicolo Esami di Stato a.s. 2022-'23.pdf

Indicazioni per allievi e famiglie.pdf