DIDATTICA TECNOLOGICA

Fonte: A. CALVANI, Fondamenti di didattica. Teoria e prassi dei dispositivi formativi, Carocci, Roma 2007, pp.144-146
La tecnologia oggi fornisce un'opportunità storica, che consente alla scuola di uscire dal suo tradizionale isolamento, di modellarsi in forme diversamente distribuite.
Questo significa intervenire sul concetto stesso di scuola e dar vita a nuove possibili riconfigurazioni spaziali e temporali del sistema formativo: policentrismo formativo, scuola distribuita, istruzione permanente, e-learning ...
Fondamentale qui è il ruolo di Internet, che può significare accesso ad informazioni remote (banche dati, materiali ed esempi didattici, continuamente arricchiti e "scaricabili" da ogni sede), comunicazione, interazione con altri soggetti (posta, bacheche elettroniche, chat e videoconferenza), cooperazione tra soggetti remoti (assistenza, formazione, sperimentazione on line ...), costituzione di nuove comunità virtuali, con condivisione più profonda di obiettivi e finalità.
DIDATTICA TECNOLOGICA
La didattica tecnologica, analogamente a quella interculturale e speciale, rappresenta una dimensione trasversale agli altri ambiti della didattica: le applicazioni che ne derivano trovano impiego in qualsiasi contesto educativo.
Nella didattica tecnologica possiamo distinguere due aree principali,
una che rimanda alla Educational Technology,
l'altra relativa alla Media Education,
indirizzi di ricerca che pur provenendo da matrici culturali assai diverse tendono oggi a trovare particolari punti di convergenza.
Educational Technology
Nell'Educational Technology, che si sviluppa negli anni del secondodo poguerra, ispirata inizialmente dal comportamentismo e dal cognitivismo, più recentemente dal costruttivismo, si possono distinguere due orientamenti. Il primo (tecnologie dell'istruzione) ha portato a sviluppare metodologie e approcci nati all'interno delle finalità stesse dell'istruzione (istruzione programmata, tecniche di individualizzazione, istruzione a distanza), il secondo (tecnologie per apprendere) parte dai media e dalle loro interfacce (Tv, computer, reti telematiche) valutando come questi possano di ventare ambienti capaci di favorire apprendimento (Calvani, 2004).
Media Education
La Media Education, le cui origini culturali sono da ricercarsi all'interno della cosiddetta teoria critica (Scuola di Francoforte, in particolare di Horkheimer, Adorno, Fromm e Marcuse), prospettiva di ricerca interessata, tra l'altro, a smascherare il potere di controllo sociale esercitato dai mass media, si è tradizionalmente occupata delle dimensioni etiche del rapporto con i media e della necessità di una criteriologia educativa relativa al loro uso.
Fino a una ventina di anni fa il problema riguardava principalmente la televisione; l'avvento recente dei nuovi media digitali (persona! computer, multimedialità, internet) ha sensibilmente amplificato e diversificato le problematiche didattiche: chi e in che modo dovrebbe definire le linee orientative sulle modalità con cui usare i media (vecchi e nuovi) ?
All'inter no della Media Education si possono distinguere due orientamenti prevalenti: un educare ai media ed un educare con i media:
educare ai media significa rendere i giovani consapevoli delle implicazioni etiche del rapporto con i media (loro influenza, implicazioni economiche e politiche del ruolo esercitato dai media nella società);
educare con i media significa mettere in grado di impiegare i media a scopo di apprendimento.
E-learning
Uno dei campi privilegiati d'intervento dell'E-learning riguarda la scuola ; nuove opportunità per l'insegnamento derivano infatti dai nuovi ambienti per l'apprendimento online, rivolti in particolare alla formazione professionale, universitaria ed adulta.
L'e-learning, a partire dai primi anni del Duemila, ha imposto all'attenzione degli operatori della formazione il fatto che la rete, con i suoi diversi strumenti (sincroni/asincroni, a base testuale o multimediale), rappresenta un nuovo contesto operativo utilizzabile sia in maniera esclusiva che blended, ovvero con un'integrazione tra momenti di lavoro in presenza e momenti di operatività in rete.
L'e-learning ha riservato grande attenzione, almeno in una prima fase, ai contenuti didattici e alla possibilità di potenziare lo sviluppo di un'economia dello scambio e del riutilizzo di quelli che sono stati chiamati learning objects. Contemporaneamente, si è affermato un mercato per le piattaforme tecnologiche, ovvero gli specifici software capaci di offrire la gestione complessiva delle attività in rete.
La didattica tecnologica trova oggi nel web ulteriori possibilità per lo sviluppo di esperienze significative. La rete offre spontaneamente una quantità di risorse utili all'apprendimento che fanno, tra l'altro, ripensare l'esigenza di separare i momenti dell'apprendimento informale da quello formale. La capacità di insegnanti e formatori è piuttosto quella di avvalersi, selezionandole e integrandole opportunamente, delle diverse risorse presenti sul web. Lo specifico spazio di azione della didattica tecnologica è quindi, più che mai, quello della necessaria attenzione ad un' ecologia complessiva del setting formativo, affinché si arrivi ad una "sostenibile" integrazione delle risorse di studio.
Rilevanza degli aspetti gestionali
Gestione implica avere una visione d'insieme, tenere sott 'occhio l'intero processo, saper valutare i costi complessivi in termini di dispendio di risorse, di efficacia, di sostenibilità nel tempo e di trasferibilità degli effetti raggiunti in altri contesti.
La domanda fondamentale è: quali fattori e circostanze di carattere generale possono interferire rispetto ad uno svolgimento ottimale del processo, così da rallentarlo o bloccarlo o renderlo comunque non competitivo rispetto ad altre soluzioni?
La didattica tecnologica si propone di riflettere, in maniera critica, sulle condizioni che possono consentire il miglioramento dell'insegnamento attraverso l'individuazione e l'allestimento di ambienti tecnologici di apprendimento con un'attenzione particolare alla loro sostenibilità. Infatti, rischiano di evolvere negativamente tutte quelle esperienze che non sono sufficientemente valutate nei loro diversi fattori come il tempo, la fatica fisica, le difficoltà tecniche, le cattive dinamiche interpersonali, i fattori di dispersività, il sovraccarico di informazione. Non sembra immotivata l'ipotesi che fra le cause che portano spesso alle crisi delle innovazioni didattiche una delle più importanti sia stata la sottovalutazione di questo aspetto; gran parte delle esperienze innovative si vengono esaurendo per la fatica fisica dei docenti coinvolti.
Le strategie di gestione sono probabilmente quelle più trascurate dalla didattica tradizionale, che concentra la propria attenzione soprattutto sulle metodologie didattiche o sulla progettazione curricolare, ma non sempre riflette adeguatamente sui fattori complessivi.