25 aprile, Festa della Liberazione: fare memoria della pace come diritto per cui lottare, contro ogni sopraffazione

Alla ricerca di Parole Resistenti

25 aprile 2023

L’Istituto comprensivo di Asola quest’anno ha avviato la realizzazione di un percorso di approfondimento sul periodo della Resistenza in collaborazione con ANPI. La partecipazione alle manifestazioni civiche è stata concordata con le Amministrazioni Comunali nell'ambito del Patto di Comunità per la corresponsabilità educativa territoriale.

Il percorso è stato proposto alle classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado e alle classi quarte della scuola primaria, attraverso la lettura di un testo di narrativa per ragazzi, cui è seguita la riflessione comune e un’attività laboratoriale che ha portato alla realizzazione di coccarde tricolore che verranno distribuite nelle piazze, durante le celebrazioni.

Si tratta di un segmento particolarmente significativo del percorso di Educazione Civica programmato dalla scuola in dialogo con famiglie e territorio. Ci proponiamo di sviluppare consapevolezza e memoria degli eventi che hanno segnato la storia del nostro paese. 

Dalla riflessione comune sono emerse molte parole significative. Le abbiamo chiamate PAROLE RESISTENTI, perché scolpiscono i valori e gli ideali sottesi alla Festa della Liberazione. Ogni parola è connessa a un brano letterario e a una breve riflessione che attualizza e rende viva la festività: 

se la Resistenza è il fondamento della nostra democrazia, di cui la Repubblica è presidio, con la sua Costituzione, allora è importante farne memoria e attualizzarla per capire e migliorare il nostro presente.

Resistenza e coraggio

Resistere, non mollare, non cedere alle pressioni e difendere con coraggio gli ideali in cui si crede. E noi, siamo capaci di difendere e lottare per ciò in cui crediamo?

Alle fronde dei salici

E come potevano noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

Salvatore Quasimodo

Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire da
uomini per vivere da uomini.

Piero Calamandrei

Libertà e sacrificio

Essere uomini e donne libere significa poter avere la possibilità di realizzare se stessi, aspirare al proprio benessere e alla propria felicità. E’ importante perciò credere e difendere ogni tipo di libertà: di espressione, di opinione, di informazione, di associazione, di culto. Siamo disposti a difendere le nostre libertà e i nostri diritti?

Libertà, nel senso sociale e umano della parola, vuol dire anche sacrificio: vuol dire consapevolezza operosa di questa solidarietà che lega l’uomo libero agli altri uomini liberi di tutto il mondo, e questa capacità che ha l’uomo di immedesimarsi nella comunità fino al punto di sentire che, se egli si sacrifica per salvarla, anch’egli in essa sopravvive.

La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.

Piero Calamandrei

Viva la Libertà

Viva la primavera
che viaggia liberamente
di frontiera in frontiera
senza passaporto,
con un seguito di primule,
mughetti e ciclamini
che attraversando i confini
cambiano nome come
passeggeri clandestini.
Tutti i fiori del mondo son fratelli.

Gianni Rodari

Non più guerra ma pace

A 70 anni di distanza dalla fine della Seconda guerra mondiale, si vive ancora oggi il dramma della guerra nel conflitto tra Ucraina e Russia. Riflettere sulla Resistenza italiana ci aiuta a capire meglio il senso di ogni resistenza e del suo nesso con la pace: per un cambiamento oggi, per leggere in modo critico la realtà intorno a noi . Chiediamoci: che società vogliamo oggi per noi e per i nostri figli?

Aprile 1945

Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.

Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.
Felicità, su tutto il mondo è pace!
Infatti, quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori,
le case non saranno mai più così immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali.
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell’aria, notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto.
Dio come siamo felici

Dino Buzzati

25 aprile

Forse non farò
cose importanti,
ma la storia
è fatta di piccoli gesti anonimi,
forse domani morirò,
magari prima
di quel tedesco,
ma tutte le cose che farò
prima di morire
e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia,
e tutti i pensieri
che sto facendo adesso 

influiscono
sulla mia storia di domani,
sulla storia di domani,
del genere umano.

Italo Calvino

25 APRILE

Chiederemo a ciascuno dei presenti nelle piazze di scrivere, SU UN CARTELLONE APPOSITAMENTE PREDISPOSTO, una parola oppure una frase che indichi un monito o un augurio o una caratteristica significativa di questa festa. Bambini e ragazzi distribuiranno a tutti le coccarde tricolore.

25 aprile 2023 - PAROLE RESISTENTI
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